“La cancellazione della nota del 20 giugno comparsa sul sito dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, è solo l’inizio di un percorso verso il riconoscimento dell’effettività del pluralismo sindacale. La nota dell’INL, infatti, col ‘riconoscimento’ dei soli CCNL delle ‘maggiori sigle sindacali’, aveva generato solo confusione tra gli addetti ai lavori, senza che se ne riscontrasse alcun fondamento giuridico alla base”.
A parlare è il Vice segretario generale di Fesica Confsal Alfredo Mancini, dopo le recenti polemiche con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro che con una nota sul sito istituzionale aveva dato credito al valore del contratti di Cgil, Cisl e Uil e non a quelli di altre sigle sindacali come Confsal.
“Alcuni problemi stanno penalizzando la nostra immagine e il nostro lavoro. Oggi ad esempio, la nostra Federazione, – spiega Mancini – sta inviando comunicazioni alle ITL che acquisiscono con riserva le conciliazioni in sede sindacale, specificando che la Fesica Confsal è sindacato maggiormente rappresentativo, presente in tutte le regioni e province italiane, sottoscrive numerosissimi CCNL ed è, tramite la Confsal, presente nel CNEL. La cancellazione dal sito web della nota che aveva postato l’INL, ci fa ben sperare sulla prossima posizione ufficiale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; per noi il mondo del lavoro e dei corpi intermedi non deve più essere trattato in questo modo”.
“Le nostre lotte, – aggiuge Mancini – da sempre sono contro il dumping contrattuale ed a favore della dignità e del benessere dei lavoratori e conseguentemente delle imprese. Il pluralismo sindacale, a parità di regole, permette che i sindacati concorrano su ulteriori acquisizioni di diritti dei lavoratori, pensionati, cittadini in genere. Non devono più esistere rendite di posizione sindacale, tanto meno se non si combatte più per chi si tutela, ma solo per se stessi”, conclude il Vice segretario generale della Fesica Confsal Alfredo Mancini.