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Esteri

Intervista a Flynn. Gabbard chiede la grazia per Assange e Snowden

Intervista esclusiva a Flynn e appello di Gabbard per la grazia ad Assange e Snowden

“Dal momento in cui stai graziando altre persone, per favore prendi in considerazione di graziare coloro che, a costo di grandi sacrifici personali, ha esposto l’inganno e la criminalità dei membri del Deep State (Stato Profondo).” 

Non usa mezze parole la Democratica Tulsi Gabbard, ex candidata alle presidenziali americane.

L’appello segue la grazia concessa al generale Flynn e contenuto in un tweet del 26 novembre in cui ha taggato il presidente Trump in persona. (In copertina Gen. Flynn e Tulsi Gabbard)

Gabbard si riferisce naturalmente a Julian Assange ed Edward Snowden, come si esplicita nel video contenuto nel post. Inoltre, assieme a colleghi sia democratici che repubblicani, ha proposto una legge bipartisan e una riforma delle legge sullo spionaggio che proteggano i whistleblowers: “Essi emergono e rivelano azioni illegali commesse dal governo o enormi abusi di potere,” scrive .

Flynn, libero di parlare, il 28 novembre ha concesso una prima intervista in assoluto ad un canale alternativo americano. In essa non si è occupato affatto del Russiagate. Probabilmente perché sull’argomento sono già state spese molte parole e tanto inchiostro ed in finale il caso è stato chiuso con un nulla di fatto. Da qui la grazia concessa finalmente da Trump. Flynn ha esposto invece con fervore le proprie preoccupazioni sulle presunte frodi elettorali riguardanti le ultime presidenziali americane. Ne offriamo qui alcuni estratti. Nonché estratti dalla successiva intervista con l’ex Generale dell’Aereonatica USA e Generale Nato Thomas McInerney, che sostiene le stesse posizioni e va pure oltre. Michael Flynn è stato Consigliere per la Sicurezza Nazionale sotto Trump e prima ancora Direttore dell’Agenzia dell’Intelligence della Difesa (DIA) sotto Obama. Su come sono state accolte queste interviste, rimandiamo ad una nota finale sulla reazione da parte dei supervisori dei colossi dei social media. 

Flynn, lo ricordiamo, fu ingiustamente accusato di “aver mentito” all’FBI  su una telefonata intercorsa con l’allora ambasciatore russo Kislyak. Per questo, rimandiamo ad un approfondimento pubblicato in precedenza, nonché alle ottime inchieste del giornalista investigativo Glenn Greenwald, colui che fece conoscere al pubblico il caso Snowden. 

Nel frattempo, sempre in tema di whistleblowers, portiamo all’attenzione del pubblico il caso di Maria Efimova, ex impiegata della banca cipriota Pilatus che all’epoca passò le informazioni alla giornalista Daphne Caruana Galizia, brutalmente uccisa da una bomba piazzata nella propria auto. Le informazioni emersero poi nei Panama Papers. Efimova e la sua famiglia si spostarono in Grecia per paura di ripercussioni. Lunedì 17 novembre, il marito di Maria Efimova è stato arrestato dalle autorità cipriote, accusato di aver rubato presso una compagnia per cui non ha mai lavorato. “Prendono di mira mio marito con false accuse per far pressione su di me,” ha dichiarato Efimova. Dopo il rilascio del compagno la settimana scorsa, la whistleblower ha fatto appello al politico greco Yanis Varoufakis, il quale a sua volta ha chiesto per lei protezione e trasparenza, così come per il caso di Assange.

Mai come in questo periodo l’attenzione va tenuta desta sui whistleblowers, che sono ulteriormente a rischio. 

Qui di seguito estratti dell’intervista esclusiva a Michael Flynn, che verte, come si diceva, sulle elezioni americane, sul software di voto Dominion ma anche sulle censure in corso da parte di media e social media. In un certo senso, sia lui che il Generale MacInerney – in quanto esperti militari di lunga data che conoscono bene il sistema dall’interno – sono da considerarsi dei whistleblowers. Riteniamo che i fatti che riportano vadano di certo verificati nella loro attendibilità e nelle sedi opportune, ma mai censurati. 

 FLYNN: “Quello che sta succedendo in questo paese non dovrebbe mai succedere. (…) stiamo assistendo a ciò che è probabilmente la più grande frode mai successa nella storia del paese. (…)Il sistema Dominion non è proprietà di questo paese. In quanto Stati Uniti d’America come possiamo accettare questo? Il nostro sistema deve basarsi sull’uguaglianza, deve assicurare che il voto dell’uomo più ricco sia uguale a quello di tutti gli altri. (…) Non posso credere ai media ed alle censure che sono state applicate. Guardate quello che è successo al presidente. È un abominio del primo emendamento sulla libertà di parola. 

È stato straordinario sentire quel che è successo in Pennsylvania.  Un colonnello in pensione ha detto in un discorso ‘Non possiamo permettere che questo succeda, non possiamo dipingere il nostro paese come una nazione da terzo mondo’. Twitter ha immediatamente rimosso il suo account. È oltraggioso. Sono scosso ma determinato e resiliente. Milioni di persone in questo paese la pensano come me.” 

Domanda: Lei ha usato la parola ‘colpo di stato’, potrebbe spiegare meglio?

“Quello che abbiamo esperito negli ultimi 4 anni e soprattutto all’inizio 2016 è stato un’enorme sforzo per rimuovere il presidente, attraverso pressioni tecnologiche e finanziarie. Quando lui non ha ceduto, queste pressioni sono continuate con il Russiagate ed altri tentativi di impeachment, poi è arrivata la situazione legata al Covid. Ora siamo ad un livello diverso. C’è stata una sorta di decisione: “non permetteremo che questo succeda di nuovo”. Hillary Clinton ha dichiarato “Biden non deve concedere a qualsiasi costo”. Una delle cose che so, basata sulla mia esperienza di militare, è che quando il tuo nemico dice che sta per fare qualcosa, è meglio che presti attenzione a quel che dice e che prepari un piano nel caso succeda. Faccio fatica a parlare di “Democratici” e “Partito Democratico”. Stanno facendo il possibile per fingere che non stia succedendo nulla e che Joe Biden sarà il prossimo presidente. Parliamo di un comportamento criminale e ci sarà una inchiesta ulteriore. Si parla di decine di migliaia di voti. Il voto elettronico non ha ottenuto il risultato che volevano. Quindi hanno deciso di fermare tutto in cinque stati. Fra il 5 ed il 7 novembre, sono avvenute le frodi ed abbiamo molteplici prove. Ci sono almeno duecento deposizioni giurate, sia da parte di repubblicani che di democratici. Gente stufa di quel che ha visto e che vuole la libertà garantita dalla nostra Costituzione.” 

Domanda: è un nuovo tipo di guerra? Una guerra cibernetica?

“È un nuovo livello d’informazione, ripetendo lo stesso messaggio continuamente. I mainstream media sono un gruppo molto compatto, inclusi i grandi social media, provano a  controllare la narrazione invece di permettere che l’informazione arrivi ai cittadini americani. Se studi la dottrina cinese ha sei fasi. Le prime fasi sono tutte sulla guerra d’informazione. Il presidente USA è stato censurato da compagnie americane. Pensateci. Sono molto perplesso al pensiero. Ci vogliono dibattito e domande aspre, ma non mancanza di rispetto. È più che un assalto al presidente: è un assalto alla repubblica americana. Se i legislatori non hanno certificato le elezioni e c’è una legittima battaglia legale in corso, allora non possono certificare le elezioni. I grandi media non stanno riportando questo. (…)Se non rimediamo a tutto questo, il nostro paese è finito (…)” 

Estratti dall’intervista al Generale MacInerney, che segue a ruota l’intervista a Flyyn.

Generale MacInerney: “Stiamo vedendo una situazione senza precedenti nella storia americana. La situazione più pericolosa dai tempi della Guerra Civile. La guerra cibernetica è “mistica”, invisibile, non la vedi arrivare. All’improvviso 150.000 voti saltano fuori e poiché li vediamo nei computer li consideriamo legittimi. (…) Ho un background come analista militare. Ho estrema familiarità con certi tipi di tecnologie. Quello che vedo ora è che queste tecnologie sono ora ustae contro la popolazione americana. Hanno i media dalla loro parte, compresa Fox News, che ha cambiato posizione. Come popolo americano dobbiamo esigere che i fatti vengano esaminati. Prendi la distribuzione del conteggio dei voti in Pennsylvania, Wisconsin, Michigan, Nevada e Georgia: non è basata su normali operazioni, ma causata da manipolazioni fraudolente su macchine mirate. Per esempio, alle 2.30 del mattino del 4 novembre, la tv riporta che Pennsylvania, Wisconsin, Arizona, Nevada e Georgia avevano fermato il conteggio e che lo avrebbero ripreso il giorno dopo. La decisione di fermare intenzionalmente il conteggio in 5 stati è inusuale. In Michigan alle 4.00 del mattino compaiono138.000 voti tutti pro Biden. Sono stati usati i software Hammer e Scorecard, coordinati col software di voto Dominion.  (…) Sidney Powell ha poi evidenziato che in Georgia circa 6.000 voti per corrispondenza sono stati ignorati. In Pennsylvania sono stati emessi 1.8 milioni di voti postali. Ebbene, ne sono tornati indietro 2.5 milioni. Non occorre essere dei geni per capire che c’è qualcosa di strano. Kraken lavora per loro.”

Domanda: Ha parlato del Kraken, può spiegare meglio di che cosa si tratta? E che dice sul server controllato dalla Cia in Germania?

Kraken è il soprannome di un progetto militare e d’intelligence, Il battaglione 305 con base in Arizona. Sì, un centro della Cia è stato identificato in Germania. Sarò cauto su questo, ma ci sono stati soldati USA uccisi in quella operazione. Non solo avevamo funzionari del Deep State (Stato Profondo) coinvolti, ma anche legislatori come Adam Schiff, Nancy Pelosi, Chuck Schumer e pure giudici. Ecco perché Chris Miller è ora Segretario alla Difesa, ed ha chiesto alle forze delle operazioni speciali di riferirsi direttamente a lui. Quella che ho elencato è gente che fa parte di un alto tradimento. Va chiamato così, altro tradimento, non politica. L’hanno usato anche durante le primarie democratiche per far fuori Bernie Sanders e far vincere Joe Biden. Questa non è politica. Questo è alto tradimento. Chiederemo al presidente di non lasciare il posto prima che il popolo americano sia informato pienamente su quanto sta succedendo.”

Nota finale: Alcuni contenuti delle due interviste sono stati segnalati come “falsi” dai “fact-checkers” di Facebook, in primis l’operazione relativa al presunto server sotto il controllo della Cia in Germania. Il link è consultabile qui . 

Portiamo inoltre all’attenzione dei lettori che, come risulta dal sito ufficiale dei menzionati “fact-checkers” di Facebook, chiamato Lead Stories, gli stessi si avvalgono di una tecnologia denominata Trendolizer.

In fondo alla loro pagina, si legge che la tecnologia viene in minima parte finanziata dall’organo esecutivo del Partito Democratico (DNC) e dalla Commissione per la Campagna Congressuale dei Democratici (DCCC).

In una nota, viene specificato: “l’uso della tecnologia Trendolizer non implica nessuna influenza o trattamento preferenziale riguardante la selezione dei contenuti su cui decidiamo di scrivere, il contenuto degli articoli che pubblichiamo o le valutazioni e conclusioni a cui Lead Stories giunge in merito a tali contenuti”.  Viene poi aggiunto: “Abbiamo parlato anche a rappresentanti della campagna di Trump e del RNC (Commissione Nazionale Repubblicana) ed offerto l’accesso al servizio sotto le medesime condizioni. Non hanno accettato ma l’offerta è ancora in piedi.”  

Il link ufficiale in lingua originale è consultabile qui , l’estratto tradotto è in fondo alla pagina. 

Leni Remedios

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