“Nel 1996 Italo Bocchino, esponente di An candidato alla Camera per la coalizione di centro-destra nel collegio di Casal di Principe, era appoggiato dalla criminalità organizzata”. Queste le parole dell’ex parlamentare Michele Corvino ascoltato nell’aula del tribunale di Santa Maria Capua Vetere nell’ambito del processo Eco4 che vede l’ex sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino, imputato per concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso. Corvino, candidato alla Camera nel 1996 nel collegio di Casal di Principe, in provincia di Caserta, trovò come avversario politico proprio Bocchino che fu poi eletto.
Alla domanda del presidente del collegio, Gianpoalo Guglielmo, se le accuse all’esponente di An fossero basate su fatti o sensazioni, Corvino ha risposto: “Nel 1994 la camorra non si interessò delle Politiche e feci campagna elettorale senza alcuna pressione, mentre nel 1996 non riuscivo a fare neanche le riunioni elettorali perché prima di ogni appuntamento mi veniva detto che nessuno si sarebbe presentato. Andavano a casa della gente e notavo che nessuno era libero, ma condizionato dal volere del clan”.
Secca la replica di Italo Bocchino:”Corvino non si e’ mai rassegnato alla sconfitta. Alle sue accuse non vale neanche la pena di replicare”
Nominato dalla Fondazione Alleanza Nazionale, attualmente Bocchino é direttore editoriale del quotidiano Secolo d’Italia ed é facile incontrarlo tra le vie del centro di Roma che costeggiano Camera dei deputati e Senato della Repubblica. L’ultima volta, candidato alle elezioni politiche italiane del 2013 con Futuro e libertà, non venne rieletto in Parlamento “decretando”, insieme a Gianfranco Fini, il fallimento di Fli.