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Parlamento

Sì al nuovo codice etico dei deputati. Presto anche la regolamentazione lobbying

Non c’è solo il divieto per i deputati di accettare doni o benefici analoghi di valore superiore ai 250 euro, nel codice etico dei deputati approvato ieri sera dalla Giunta del regolamento della Camera. Il codice prevede, tra le altre cose, anche l’obbligo per i deputati di adottare “senza indugio” i provvedimenti necessari a rimuovere eventuali conflitti d’interessi. In caso di conflitto di interessi, ossia quando uno specifico interesse privato potrebbe influenzare indebitamente l’esercizio delle sue funzioni, ciascun deputato dovrà adottare “senza indugio” tutti i provvedimenti necessari per rimuoverlo, “in conformità ai principi e alle disposizioni del presente codice di condotta“. Istituito anche un Comitato consultivo sulla condotta dei deputati, composto da dieci deputati, quattro dell’Ufficio di presidenza e sei designati dal presidente della Camera tenendo conto della loro esperienza e, per quanto possibile, “della esigenza di rappresentatività ed equilibrio politico“. Il Comitato accerterà le violazioni del codice di condotta e, nel caso, renderà pubbliche le violazioni sul sito internet della Camera.

Alle critiche dei Cinque stelle che hanno giudicato il Codice etico troppo morbido, la Presidente della Camera Boldrini ha replicato: “E’ stato approvato un testo a stragrande maggioranza con la sola astensione del deputato M5S: le sanzioni ci sono, c’è la pubblicità, ossia chi non si attiene alle regole, il suo nome viene messo sul sito della Camera e comunicato all’Assemblea. Ora siamo in una fase di prova. Questo è un Codice che bisogna rodare – spiega la presidente – se funzionerà verrà introdotto nel nuovo regolamento e allora ci saranno anche sanzioni di ordine diverso. Abbiamo deciso per il momento che questo passaggio fosse necessario per vedere se nella pratica da i dovuti risultati

Il codice approvato è improntato alla massima trasparenza, i deputati dovranno rendere note anche le cariche ricoperte prima di essere stati eletti ed i loro interessi finanziari. Adesso la Giunta del regolamento, alla Camera, esaminerà martedì 26 aprile gli emendamenti presentati all’ipotesi di regolamentazione dell’attività di lobbying.

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