Finalmente al via la prima parte del concorso per la scuola che assegnerà le cattedre a 63.712 nuovi insegnanti (24.232 di infanzia e primaria, 33.379 di scuola secondaria di I e II grado e 6.101 per il sostegno), il tutto, immancabilmente, tra polemiche, accuse, smentite e opinioni. 38,3 anni la media età dei candidati, tutti idonei per aver superato l’abilitazione all’isegnamento, il TFA. Il bando di concorso è stato indetto sulla base dei posti disponibili, il Ministero ha rimarcato quanto fatto per gli insegnanti di sostegno.
Alle 8 di questa mattina dunque gli uffici dei scolastici regionali hanno aperto le porte ai candidati per affrontare la prova scritta per “Il concorso più grande della Scuola italiana” come dichiarato da Stefania Giannini a RaiNews24: “Dopo tanti anni si torna alla Costituzione: l’abilitazione è un titolo fondamentale ma non è il concorso. La cattedra si ottiene con una selezione pubblica come, appunto, prevede la Costituzione” da dichiarato la Ministra, cercando di mettere pace alla polemica che voleva l’assunzione di tutti coloro che avessero l’abilitazione.
Ma la giornata non inizia benissimo: contestazioni all’ingresso degli edifici, in molti lamentano malore e viene chiesto l’intervento della polizia per presunte irregolarità. Un prof candidato avrebbe chiamato i carabinieri per chiedere verifiche sulla documentazione della commissione esaminatrice, salvo poi iniziare regolarmente. Dal Ministero dell’Istruzione respingono le accuse, definendo perfettamente regolare lo svolgimento delle operazioni e dichiarando che i siti collegati col sistema centrale non presentano problematiche. Corre però la protesta e circolano voci di presunte difficoltà nelle sedi di concorso al liceo Virgilio e all’Agrario di Palermo. Una denuncia parte dall’Istituto comprensivo Salvini di Roma secondo cui mancavano il verbale di insediamento della commissione, denuncia che sembra non avere basi fondate.
Nonostante l’avvio del concorso la protesta da parte dei sindacati non sembra arrestarsi, oggi hanno proclamato uno sciopero generale per il 23 maggio a cui aderiscono Cgil, Cisl, Uil e Snals che questa mattina si sono presentati a Montecitorio urlando il loro disappunto davanti a telecamere e parlamentari. “Il governo Renzi avrà assunto, nell’arco di un triennio, 180 mila nuovi docenti e i sindacati confederali annunciano uno sciopero generale. Cgil, Cisl, Uil e Snals preferivano le sanatorie e le migliaia di precari che hanno creato?” dichiara il senatore del Pd Andrea Marcucci, presidente della commissione Istruzione di Palazzo Madama, d’accordo anche Elena Centemero di Forza Italia. “Appaiono articoli in rete in cui si dice che sarebbero stati chiamati i carabinieri in alcune sedi d’esame per il concorso. A noi risulta invece che sia tutto ok. Stiamo attenti: il procurato allarme non é uno scherzo” scrive su Facebook la deputata Simona Malpezzi. “Nei prossimi tre anni più di 60 mila docenti avranno l’opportunità di diventare di ruolo uscendo dalla condizione di precariato che hanno vissuto in questi anni” dichiara invece la presidente della commissione Cultura della Camera, Flavia Piccoli Nardelli.
La conclusione delle prove scritte avverrà il 31 maggio, le prove orali si terranno in luglio. Dei 165.578 che parteciperanno solo uno su tre verrà assunto a docente.