“I fatti di Bari e di Milano mostrano un’evidenza che da mesi cerchiamo di porre all’ordine del giorno di una politica italiana che si è emozionata dopo gli atroci attentati di Parigi e Bruxelles, ma poi ha come rimosso il rischio-terrorismo“. Esordisce così Raffaele Fitto, leader dei Conservatori e Riformisti, oggi da Bruxelles: “L’Occidente in generale sta sottovalutando la sfida. Cos’altro serve, dopo le Due Torri, dopo Londra, dopo Madrid, dopo Copenaghen, dopo Charlie Hebdo, dopo il Museo Bardo, dopo l’aereo in Egitto, dopo Parigi nel novembre scorso, dopo Bruxelles, per comprendere che, da ormai quasi quindici anni, il mostro del terrorismo islamista ha scelto la carta degli attacchi indiscriminati su vittime civili? Inutile farsi illusioni. L’Italia è purtroppo un possibile bersaglio, come la propaganda Isis ripete a chiare lettere“.
L’ex berlusconiano “bacchetta” il governo, colpevole di attendismo e di essersi “afflosciato” su un grande problema, ma lancia anche alcune proposte precise:
- Un rafforzamento della missione militare internazionale anti-Isis “per non lasciare Stati falliti e spazi vuoti, dalla Siria alla Libia, dove l’Isis possa muoversi, prosperare e pianificare”;
- “In Italia, chiusura immediata delle moschee irregolari, di ogni luogo di culto irregolare e senza controlli. Apertura solo di moschee e luoghi di culto autorizzati e controllati”;
- “Sistematico controllo del territorio rispetto al fenomeno dei centri di aggregazione clandestini”;
- “Nel resto d’Europa, convincere le autorità nazionali ed europee a riguadagnare alla legalità le aree di territorio lasciate, in nome di un multiculturalismo fallimentare e infatti fallito, in mano a comunità islamiste e di fatto sottratte alla legge”.
Per l’europarlamentare solo smantellando certe realtà si può sperare di evitare altri disastri. E mentre in Italia incalza il dibattito sulle unioni civili, Fitto avverte governo e sistema sicurezza italiano di non abbassare la guardia dal sempre “alle porte” rischio terrorismo, forse, fin troppo presto dimenticato.