Ha voluto portare il caso fino al Parlamento italiano: il consumo della carne di cane deve essere vietato in tutto il mondo. Cina, Corea del Nord e Vietnam sono tra i paesi rei di consentire questa pratica, addirittura in Cina viene organizzato ogni anno il Festival di Yulin, città prima nel paese orientale per questa specialità.
Oggetto di una protesta globale che mobilita milioni di persone con numerose petizioni lanciate (o rilanciate) sulla rete, il Festival si svolge ogni anno, nel solstizio d’estate (21 giugno) ed è un’iniziativa fondata su vecchie usanze durante la quale sono macellati, cotti e mangiati oltre 10 mila cani. Per la prima volta l’anno scorso sono stati aggiunti al menu anche i gatti.
I numeri globali forniti dall’On. Brambilla ci dicono di 30 milioni di cani uccisi e mangiati ogni anno in Asia, il 70% di loro sono domestici, cioè sottratti alle loro famiglie, torturati come da usanza e infine ammazzati. “Una tradizione insensata che non ha motivo di essere tollerata nemmeno dal Governo cinese – dichiara la deputata di FI – L’80% del consumo avviene in Vietnam. La tradizione di torturarli viene applica poiché preserva le proprietà energetiche della carne. Follia vera e propria.”
La Brambilla, già presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, è accompagnata in conferenza stampa da Jason Pang, direttore della comunicazione della World Dog Alliance, una delle più importanti associazioni no-profit impegnate nella lotta contro il mercato della carne di cane per la quale l’ex ministro Brambilla è portavoce per l’Italia.
“Impossibile – sottolinea la parlamentare – restare indifferenti di fronte a una barbarie neppure commentabile. Il fatto che avvenga in paesi lontani non ci autorizza a volgere lo sguardo dall’altra parte. Il nostro governo deve decidersi a intervenire contro questa atroce crudeltà”.
Nel pomeriggio, replicando in aula alla risposta del governo alla propria interrogazione a risposta immediata, giudicata “vaga” e insoddisfacente”, la Brambilla ha preannunciato che la richiesta di assumere impegni precisi sarà riproposta con la mozione già preparata per consentire a tutti i parlamentari, indipendentemente dallo schieramento, di sostenere questa battaglia. Potranno farlo anche i cittadini, firmando la petizione sul sito www.nelcuore.org.