Cento anni dalla nascita di Aldo Moro. Il leader democristiano era nato il 23 settembre 1916 e la politica ricorda questo importante evento politico-culturale con centinaia di iniziative realizzate negli ultimi mesi, la più importante delle quali a Bari, nell’Università del professore Moro, dove il Presidente Sergio Mattarella ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno accademico.
Da quelle settimane tra 16 marzo e il 9 maggio del 1978 dove Moro fu rapito e infine ucciso dalle Brigate Rosse, invece, sono trascorsi quasi quarant’anni. Tra i lasciti di quei giorni di angoscia, abbiamo otto processi Moro, una commissione Moro, quattro Commissioni Terrorismo e stragi, una Commissione P2 e oltre quattro milioni di pagine di documenti. 
In tutto questo, qual è ancora il senso di cercare la verità sulla morte di Moro? L’On. Gero Grassi ha dedicato gran parte della sua vita a raccogliere e archiviare materiale sul caso del leader democristiano, tra cui l’immensa rassegna stampa e i documenti raccolti da Maria Fida e Luca Moro che sono a disposizione per intero sul suo sito internet www.gerograssi.it. Tra i tanti lavori, non ultima la proposta di legge sull’istituzione di una Commissione di inchiesta sulla strage di via Fani e sull’omicidio di Aldo Moro, firmata da 93 deputati di tutti gli schieramenti politici.
Onorevole Grassi, qual è la verità sul caso Moro?
“Molti vogliono che non si sappia la verità. Troppi errori nelle indagini che sono state condotte male, senza dimenticare una evidente complicità omissiva e la volontà da parte di alcuni di non arrivare a comprendere cosa accadde davvero. Comprendere la realtà della vicenda al 100% è folle, ma possiamo avvicinarci piano piano. Da ciò che traspare dalle indagini è che Moro non fu ucciso nel bagagliaio della Renault 4, ma sul sedile posteriore della macchina. Questo evidenzia la falsità delle dichiarazioni dei brigatisti, così come la ricostruzione della scena di via Fani che risulta non attendibile. Ci sono delle nuove perizie in corso.”
A proposito della ricerca della verità, lo stesso ex-Presidente del Consiglio, durante la sua prima lezione all’Università di Bari nel 1943, disse:
La verità è più grande di qualsiasi tornaconto. La verità è sempre illuminante e ci aiuta a essere coraggiosi.
