di Roberta Pugliese
Da oggi entra in vigore il regolamento europeo 910/2014 che prevede l’introduzione dei sistemi di identificazione elettronica e firma digitale. Sarà applicabile in tutti gli stati membri dell’Unione Europea, rendendo possibile la gestione dematerializzata dei documenti fin dalla fase della loro generazione.
È la cosiddetta e-IDAS (electronic Identification Authentication and Signature) che contribuirà a semplificare la burocrazia comunitaria attraverso strumenti di certificazione digitale che tutti i cittadini, aziende e pubbliche amministrazioni potranno utilizzare ovunque all’interno dell’Unione.
Per fare chiarezza sulle novità digitali introdotte, si è tenuta ieri mattina presso la sala “Caduti di Nassirya” del Senato, una conferenza stampa durante la quale sono intervenuti gli addetti ai lavori. Antonio Samaritani, Direttore Generale dell’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) ha fornito un quadro generale dal quale è emerso che l’incidenza della Internet economy nei paesi del G20 è alta: l’economia digitale potrà generare fino al 12.4% del PIL. Dalla conferenza si evince che l’italia è indietro rispetto agli altri grandi player europei e le cause del ritardo sono da attribuire principalmente a due fattori: l’uso dei servizi di e-banking e lo shopping online. Questi due ambiti rappresentano, per il nostro Paese, punti di debolezza.
“Purtroppo ancora il 40% delle aziende non ritiene internet utile per il proprio business e l’integrazione delle tecnologie digitali da parte delle imprese risulta sotto la media europea” afferma Samaritani che continua “c’è una mancanza di education: non abbiamo la cultura di utilizzare internet per fini commerciali”. Per quanto riguarda invece i servizi di e-government, pur essendo posizionati in linea con gli altri paesi europei, siamo in ritardo con l’utilizzo di questi servizi. “Il che è doppiamente grave perché investiamo per realizzare servizi, ma poi non li usiamo” attesta Samaritani.
Quali opportunità dunque con l’introduzione di questo regolamento per l’economia del nostro Paese?
“Le pubbliche amministrazioni otterranno risultati in termini di economicità, efficienza, efficacia e trasparenza dell’azione amministrativa. Le imprese acquisiranno maggiore sicurezza per il commercio online e riduzione dei costi, mentre per i cittadini ci sarà, come per le imprese, una maggiore sicurezza per il commercio on line e in più servizi pubblici più efficienti, efficaci e facilmente accessibili” conclude il Direttore AgID.
Sulla necessità di rafforzare la fiducia negli ambienti online e nelle transazioni elettroniche si è espresso Elio Gullo, Responsabile del Servizio per lo sviluppo dell’innovazione presso la PCM, il quale ha spostato l’attenzione sulla natura trasformativa della normativa: “e-IDAS sicuramente facilita la realizzazione di un mercato unico digitale, ma rimane ancora molta strada da percorrere”.
Stefano Arbia, Rappresentante Italiano presso le Istituzioni europee per i lavori afferenti il regolamento e-IDAS, ha precisato come in un sistema di transazioni commerciali, e quindi fiduciarie, è indispensabile assicurare l’autentificazione e la certificazione dei soggetti e dei siti web. È quindi importante sorvegliare e la vigilanza sul sistema è affidata ad Autority nazionali (per l’Italia AgaID) che assicurano lo scambio di informazioni tra i vari stati per uniformare e migliorare la normativa a livello europeo.
L’abrogazione delle normative nazionali, renderanno effettiva l’interooperabilità a livello comunitario creando un mercato digitale unico europeo .
A concludere i lavori coordinati da Silvana Amati dell’Ufficio di Presidenza del Senato, il Senatore Vannino Chiti, Presidente Commissione Politiche dell’Unione europea, ha dichiarato: “Il regolamento e-IDAS è uno strumento che offre un quadro regolatorio in grado di rafforzare l’ambiente imprenditoriale e mette a disposizione molti servizi innovativi, ma dobbiamo tener conto delle persone che hanno difficoltà a utilizzare le tecnologie. La politica deve affrontare questi problemi”.