Sono passati ventiquattro anni da quel boato che scosse le finestre del quartiere della Fiera di Palermo, vicino la stazione Imperatore Federico. A via D’Amelio, una piccola stradina priva di uscita dietro la più famosa via Sadat, esplodono 90 chili di tritolo posizionati dentro un’auto Fiat rubata, uccidendo il giudice Paolo Borsellino, i cinque uomini della scorta e causando gravi in tutta la zona. “È finito tutto” commentò in lacrime il capo del pool antimafia Antonino Caponnetto, pochi mesi prima era stato ucciso anche il giudice Falcone.
A Palermo per la commemorazione annuale, il messaggio del Presidente Sergio Mattarella: “Onorare Borsellino significa continuare la sua battaglia. Lo Stato e la società hanno gli anticorpi per colpire e sconfiggere tutte le mafie. Il diritto e l’ordinamento democratico costituiscono garanzie, oltre che irrinunciabili presidi di civiltà. Lo spirito di unita’ tra le forze migliori della comunità è indispensabile in questo impegno prioritario”. E’ quanto afferma Sergio Mattarella, in un messaggio per l’anniversario della strage di via D’Amelio.
Tra i presenti, anche Franco Gabrielli, capo della Polizia, e il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti: “Il fatto che non ci sia nessuna verità sulla strage in cui morirono Paolo Borsellino e la scorta è motivo di preoccupazione” ha dichiarato Gabrielli; “Quello che servirebbe oggi e che purtroppo dopo le stragi non è ancora avvenuto è un isolamento politico e sociale delle mafie. In Italia abbiamo sconfitto il terrorismo con gli strumenti e le garanzie del diritto, ma soprattutto con l’isolamento politico seguito al delitto Moro. Oggi e’ ancora troppo forte la domanda che proviene dalla società civile, dalle istituzioni, dagli enti locali e dalle professioni e ciò rende forte l’offerta delle mafie. Fino a quando non si romperanno questi legami e non si isoleranno le mafie non potremo dire di averle sconfitte” ha detto invece Roberti.
LA COMMISSIONE ANTIMAFIA
“Ci sono verità che ora possono essere affermate in sede politica e parlamentare. E’ il momento di emettere un giudizio politico che è diverso da quello che può emergere nelle sedi giudiziarie”. Torna a parlare della necessità che un organismo politico come la commissione Antimafia si occupi delle stragi mafiose del ’92 la presidente Rosy Bindi.
“La commemorazione della strage di Via D’Amelio dove hanno perso la vita Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina è ricorrenza fondamentale, ma ancora di più una lotta quotidiana alle mafie con il sostegno pieno alla magistratura e agli uomini delle forze dell’ordine che ogni giorno sono in prima linea, rischiando la vita. Lotta alle mafie con leggi che per davvero spezzino il legame della continua trattativa Stato mafia, con il rafforzamento del 416ter, ad oggi una legge vuota e non applicabile”. E’ quanto affermano in una nota i componenti M5S della commissione Antimafia.
POLITICA E SOCIAL
Scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: “Paolo Borsellino è la nostra coscienza. La sua vita, il suo esempio, il suo sacrificio ci ricordano ogni giorno le ragioni del nostro impegno al servizio della nostra Nazione. Paolo è la nostra guida, è la bussola che ci indica il cammino, è la forza che ci sprona a combattere per un’Italia migliore. Paolo non è morto il 19 luglio di 24 anni fa nella strage di via D’Amelio: Paolo vive”.
“A 24 anni dal sacrificio giudice #Borsellino e dei 5 agenti di scorta non solo dovere #memoria ma ancora bisogno fare piena luce su strage” così la presidente della Camera Laura Boldrini in un tweet ricorda l’anniversario
“Non ci stancheremo mai di ricordare chi ha dato la vita per combattere mafia e criminalitaà #19luglio1992 #Borsellino @Deputatipd” il tweet di Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera.
(fonte immagine Askanews)