Al convegno “Bilancio dello Stato e degli Enti locali: il cittadino al centro”, sono intervenuti Francesco Boccia, Presidente della Commissione Bilancio della Camera, Elio Borgonovi, professore di Economia delle aziende e delle Amministrazioni pubbliche all’Università Bocconi e presidente Cergas-Bocconi, Luigi Marattin, consigliere economico del Presidente del Consiglio, Davide Di Russo,vicepresidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili.
Dino Pesole, moderatore del Convegno, del Sole 24 Ore, ha sottolineato come la nuova legge bilancio esprima le priorità sottostanti le decisioni pubbliche. La doppia riforma parallela riguardante la Legge del Bilancio dello Stato e il pareggio di Bilancio degli EELL (contro intervento pubblico nel nuovo art. 81 della Costituzione che completa il Bilancio dello Stato e corregge il Bilancio degli EELL), forma il quadro definitivo in cui si innesta la nuova legge di Bilancio. L’obiettivo è una gestione trasparente della contabilità dei programmi di politica economica.
La riforma costituzionale italiana del 2012 ha introdotto l’obbligo costituzionale gravante sullo Stato, di assicurare l’ «equilibrio» e non il pareggio del bilancio per limitare la spesa pubblica. Lo Stato ha facoltà di indebitarsi previa una autorizzazione aggravata delle Camere, in casi eccezionali.
Il vicepresidente Di Russo ha sottolineato come gli esperti contabili prestino molta attenzione alle informazioni da dare ai cittadini alla luce delle minori risorse a disposizione e dei vincoli di bilancio più stringenti della finanza pubblica. Si tratta dunque di sviluppare un nuovo modello di lettura del bilancio da parte dei cittadini.
Il Bilancio consolidato degli EELL per il 2016 riguarda tutto il gruppo aziendale pubblico ed è infatti di difficile comprensione dato che ricomprende le aziende pubbliche, le organizzazioni non profit e le fondazioni (teatri, musei). I beni su cui si esercita un controllo attivo infatti hanno una contabilità complessa, in quanto non hanno valore di scambio e quindi si rappresentano in bilancio come riserva di patrimonio netto non disponibile (per i beni patrimoniali come una riserva non disponibile).Questa legge di Bilancio rappresenta dunque un fattore facilitante.
Luigi Puddu, direttore del Centro studi sulla ragioneria pubblica, ha esordito nel suo intervento con una frase di L. Einaudi, ovvero è sempre necessario “conoscere per deliberare”, intendendo che le decisioni pubbliche non riguardano però solo la classe dirigente ma anche il cittadino. Lo sforzo legislativo rivolto a ridurre le società partecipate costruite per eludere norme di finanza pubblica (L.448/2001) obbliga le aziende speciali a trasformarsi in società pubblica che svolgono servizi di interesse pubblico (definizione che necessariamente ne ridurrà il numero). Inoltre, lo stop alle clausole di salvaguardia, – ovvero norme che indicano come il Governo riuscirà a trovare ulteriori risorse per spese “previste” che non hanno un tetto di spesa, come nel caso di una indennità -, e una spending review strutturale, – ovvero attuata non attraverso tagli lineari ma qualitativi della spesa -, aiuteranno la lettura da parte dei cittadini dei conti economici pubblici e il bilancio non sarà così più svuotato delle sue funzioni.
Il Presidente Boccia ha successivamente evidenziato l’importanza degli indicatori sociali ISTAT BES (Benessere Equo e Sostenibile) nella lettura dei bilanci. Questi indicatori, infatti, vengono allegati al D.E.F. e valutano la qualità delle politiche pubbliche e le priorità di gestione (qualità dell’aria, funzionamento delle aziende pubbliche, numero dei laureati). Il periodo scelto durante il quale il Parlamento deve approvare la Relazione sullo stato degli indicatori, dal 1 gennaio al 15 febbraio, contribuisce a definire l’inizio della legislatura come momento fondamentale nella scelta della priorità sociali, economiche ed ambientali delle politiche.
Secondo il Professor Elio Borgonovi è infine importante coinvolgere il cittadino e quindi lo Stato e gli EELL devono essere sempre più capaci non solo di gestire i servizi ma soprattutto di facilitare momenti di aggregazione collettiva, mobilizzando aziende e cittadini coinvolti nella fruizione dei servizi pubblici e nella gestione del bene comune.
di Marta Donolo