“Andare al voto senza legge elettorale e senza un serio congresso del Pd sarebbe un film dell’orrore“. Non ha dubbi Davide Zoggia, voce della minoranza Pd. Che dice: “Dopo le dimissioni di Renzi serve un nuovo Governo che ci accompagni per i mesi necessari“.
L’intervista:
Cosa dovrebbe fare Renzi a questo punto?
“Dovete chiederlo a lui. Dopo aver perso le amministrative e il referendum in questa maniera cosa dovrebbe fare? Se l’idea è quella di chiudersi in una torre d’avorio e dire andiamo al voto senza legge elettorale e senza un serio congresso del Pd mi sembra di assistere a un film dell’orrore“.
Crede nell’accelerazione da parte del premier segretario?
“Se questa linea dovesse essere confermata vuol dire che siamo proprio staccati dalla realtà. Se di nuovo l’idea è quella di una battaglia muscolare, di dire ho i numeri li faccio vedere io non so dove andremo a finire. Noi seguiremo le indicazioni del Quirinale“.
Bisogna prima cambiare la elettorale?
“La legge elettorale va fatta tenendo conto delle variazioni della Consulta. Dopo il pronunciamento della Corte si deve aprire una discussione. Dopo le dimissioni di Renzi serve un nuovo Governo che ci accompagni per i mesi necessari“.
E se fosse Renzi a gestire questa transizione?
“L’idea di una fase che regga Renzi da dimissionario intanto cozza con quanto lui ha detto domenica e poi rivela un ‘muoia Sansone con tutti i filistei’ che non fa bene al Paese“.
Domani c’è la direzione del Pd. Sarà una resa dei conti?
“Spero emerga il senso di responsabilità e non l’idea di fare della sconfitta al referendum una vendetta e trasformare quello che è successo in una resa dei conti. Questo gruppo dirigente non mi sembra adatto a gestire fasi complicate senza una nuova legittimazione del congresso“.
Chiederete di anticipare il congresso?
“Non è questione di anticiparlo, si tratta di farlo. Ricordo quando Renzi diceva: ‘Guglielmo dacci la data. Rovesciando la cosa si potrebbe dire adesso ‘Matteo dacci la data’, ma non è soltanto per le primarie e ora di una discussione seria. Bisogna iniziare una discussione seria sui territori per comprendere la sconfitta e capire come rilanciare il Pd“.
C’è chi dice che, pur da sconfitto, il Pd di Renzi abbia confermato il 40 per cento delle europee, ottenendo 2 milioni in più di voti…
“Ma cosa c’entra fare questo tipo di calcoli? Non fanno altro che fuorviare e ti fanno andare a sbattere un’altra volta. I voti non sono interpretabili, non si può dire: ‘Questi sono i miei, questi sono i tuoi’. Pensare di intestarsi il 40% significa non aver capito il messaggio chiaro e forte che viene dal paese e dice di fare attenzione. Chi si intesta il 40 per cento è matto“.
