La Corte Costituzionale “ha rigettato la questione di costituzionalità relativa alla previsione del premio di maggioranza al primo turno, sollevata dal Tribunale di Genova, e ha invece accolto le questioni, sollevate dai Tribunali di Torino, Perugia, Trieste e Genova, relative al turno di ballottaggio, dichiarando l’illegittimità costituzionale delle disposizioni che lo prevedono”. Questa la sentenza della Consulta sulla “legge elettorale n. 52 del 2015 (c.d. Italicum)” votata in Parlamento dall’attuale legislatura. Salta quindi il ballottaggio previsto tra le due coalizioni più votate al primo turno, mantenendo però il premio di maggioranza del 40% per la coalizione vincitrice. La Consulta ha accolto la questione di costituzionalità relativa ai capilista eletti in più collegi che potevano scegliere il proprio collegio di elezione. Nel merito, “ha rigettato la questione di costituzionalità relativa alla previsione del premio di maggioranza al primo turno e ha invece accolto le questioni relative al turno di ballottaggio, dichiarando l’illegittimità costituzionale delle disposizioni che lo prevedono” e “ha accolto la questione relativa alla disposizione che consentiva al capolista eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio d’elezione. A seguito di questa dichiarazione di incostituzionalità, sopravvive comunque, allo stato, il criterio residuale del sorteggio”. Infine, ha dichiarato “inammissibili o non fondate tutte le altre questioni”.
“La Corte – riferisce una nota della Consulta- ha respinto le eccezioni di inammissibilità proposte dall’Avvocatura generale dello Stato. Ha inoltre ritenuto inammissibile la richiesta delle parti di sollevare di fronte a se stessa la questione sulla costituzionalità del procedimento di formazione della legge elettorale, ed è quindi passata all’esame delle singole questioni sollevate dai giudici”.
Gli scenari adesso sono molteplici, possibile che il Partito Democratico rinunci all’Italicum tornando quindi di nuovo al Mattarelum, come già annunciato negli scorsi mesi dai suoi esponenti.