”Nel mio studio c’è la cassaforte con i segreti di Andreotti: non l’ho mai aperta, meglio così”, questa la dichiarazione di Giulia Bongiorno, legale storica dell’ex senatore a vita. In molti vorrebbero conoscere i numerosi segreti che l’ex sette volte Presidente del Consiglio ha lasciato: dalle vicende dell’omicidio Pecorelli al Memoriale Moro (si presume consegnato da Dalla Chiesa ad Andreotti e contente indagini sullo stesso), dai rapporti con Licio Gelli e la P2 agli accordi con il Vaticano, gli Usa e l’OLP. Solo per citarne alcuni.
Parte di questo enorme archivio sarebbe conservato all’Istituto Sturzo a Roma, parte nei memoriali di questa cassaforte.
”La sua ironia – afferma l’avvocato Bongiorno – era, direi, una filosofia di vita. Un giorno ero con lui, entrò una segretaria dicendo: ‘Telefonata urgente!’. E lui: ‘Urgente per chi?’. Ridemmo come matti. Ma io ancora oggi ci penso, ogni volta che qualcuno ha troppa fretta, e senza motivo. Molto spesso, dunque”. Riguardo alle ”istruzioni su come trattare i suoi segreti, il suo consiglio era: ‘ai segreti quando parli non devi nemmeno pensarci. Ricordati: se lo pensi mentre parli già si sà. Perché te lo leggono negli occhi. Ed è’ vero”. E aggiunge di conoscere ”tantissimi” segreti di Andreotti ai quali, appunto, ”nemmeno devo pensare. Questo in cui siamo era lo studio di Andreotti. Qui cè una sua cassaforte a combinazione… Mai aperta. Credo sia meglio così”.
Ricordiamo la frase che Andreotti disse in una intervista per i suoi 90 anni, incalzato dalle domande del giornalista di Repubblica:
“Ho qualche segreto di Stato e lo porterò con me in paradiso”
Al tempo della difesa dal processo per Mafia contro Andreotti, la Bongiorno era un giovane avvocato di soli 27 anni, ma l’ex-leader della DC aveva visto bene: riuscì a ottenere la prescrizione per i reati precedenti al 1980 e l’assoluzione per quelli successivi. Giulia Bongiorno è stata anche deputata della XV e XVI legislatura, eletta tra le fila di Alleanza Nazionale nel 2006 e del PDL nel 2008. E’ difensore legale, tra gli altri, di Raffale Sollecito, Ezio Greggio e numerosi sportivi tra cui Antonio Conte, Stefano Baldini e Stefano Bettarini.