La nuova destra sovranista italiana, quella che guarda a Trump e Le Pen, riparte nel suo simbolo dall’antica Fiamma Tricolore, stilizzata ma decisamente riconoscibile. Sarà un movimento, piu che un partito, quello che Gianni Alemanno e Francesco Storace, fonderanno il prossimo week-end a Roma. Un Congresso con oltre 1458 delegati da tutte le regioni d’Italia per dare più vigore a un “Sovranismo responsabile e costituzionale”, allo scopo di rappresentare quel ceto medio medio “spazzato via dalla crisi, che vuole riappropriarsi dei propri poteri nazionali, della propria moneta, ribellandosi ai vincoli esterni di Bruxelles”. Una forza politica – come sottolineato in una conferenza stampa a Montecitorio – che punta, come approdo finale, alla creazione di un nuovo centrodestra, in grado di battere sia “un Pd sempre più in affanno, sia un M5s che dimostra sempre di più la sua incapacità”, commenta Alemanno.
Una strategia che prevede tre tappe: la prima, domenica prossima, con la nascita della nuova casa comune della destra, quindi la creazione di un vero e proprio polo sovranista assieme alla Lega e Fdi, quindi, attraverso primarie aperte a tutti, una coalizione aperta a tutte le forza, da Forza Italia a Idea a Fitto, tra tutte le forze dei comitati del NO, vincitori del referendum. “Noi della destra italiana – osserva l’ex sindaco di Roma – oggi rivendichiamo la Costituzione italiana come vero baluardo ai vincoli imposti da Bruxelles: i suoi principi fondamentali, il richiamo ai diritti sociali e la sovranità popolare sono i nostri valori da difendere. La Carta rappresenta un vero punto di riferimento per difendere l’Italia dalle regole neoliberiste dell’Unione europea”
“Siamo molto contenti di aderire alla proposta di primarie avanzata da Matteo Salvini: anche noi parteciperemo l’8 e il 9 aprile. Presto parlare di candidature, ma noi ci saremo”. Francesco Storace, conferma il feeling con i leghisti e avvisa Silvio Berlusconi: “Fa malissimo a sottovalutare queste consultazioni popolari: quello che sta nascendo in Italia e nel mondo è l’affermazione della destra dal basso. Berlusconi – prosegue l’ex Presidente della Regione Lazio – non può pensare che la leadership del centrodestra si possa decidere in una stanza, sarebbe un suicidio