In Italia non esiste una legge che regoli le lobby e i rapporti che queste possano tenere con i membri delle istituzioni. Laura Boldrini, con delibera dell’Ufficio di Presidenza della Camera dell’8 febbraio 2017, ha quindi deciso quindi di regolare l’accesso dei lobbisti tramite il “Registro dei rappresentanti di interessi“.
Si legge nel modulo “è possibile richiedere l’iscrizione al Registro dei soggetti che svolgono professionalmente attività di rappresentanza di interessi nei confronti dei deputati presso le sedi della Camera”. I lobbisti saranno quindi legittimati a ottenere un tesserino annuale per l’accesso ai palazzi della Camera, previa richiesta.
Per avere il via libera è necessario dimostrare di avere almeno 18 anni, essere in pieno possesso dei diritti civili, di non aver subito condanne negli ultimi dieci anni riguardo reati contro la PA, fede pubblica o patrimonio. Inoltre, nell’ultimo anno, il lobbista non deve aver ricoperto cariche di governo o mandati parlamentari. E’ infine vietato “accedere al Transatlantico e agli spazi antistanti le aule delle commissioni e degli organi parlamentari durante lo svolgimento dei lavori”. I lobbisti avranno un loro spazio “dotato di attrezzature informatiche”.
Il regolamento è inflessibile con i trasgressori: chi infrange le disposizioni citate verrà immediatamente cancellato dalla lista dei lobbisti fino a cinque anni, durante i quali sarà proibito ai soggetti di entrare in contatto con i membri del Parlamento.