L’annuale e tradizionale appuntamento in ricordo del Professor Marco Biagi, assassinato 15 anni fa dalle Brigate Rosse, per onorare un uomo dalla capacità straordinaria di credere e investire sui giovani, oltre che per il suo eccezionale coraggio, è stato organizzato stamane presso la Sala Capitolare del Palazzo Minerva del Senato,
Tante sono le idee e le proposte che l’economista, oltre che politico, ha lasciato in eredità e altrettanti sono i modelli da lui sviluppati che, costantemente, influenzano il dibattito sul welfare e sul mercato del lavoro. Prima tra tutte la metodologia basata sulla comparazione delle performance: il benchmarking, un tecnica per migliorare la competitività delle imprese e in un contesto strettamente industriale, ben presto venne applicata anche nel campo del lavoro e delle relazioni industriali. Da quell’intuizione, e da quel nuovo modo di “fare università”, è nata Adapt, l’associazione che ha promosso il convegno.
“L’eredità di Marco Biagi non è solo la legge che porta il suo nome”, afferma nel corso del dibattito Michele Tiraboschi, allievo vicino a Biagi e ora coordinatore di Adapt. “Il politico difensore del lavoro – continua Tiraboschi – aveva una spiccata attitudine alla ricerca e al lavoro di gruppo che lo portò a instaurare una solidissima rete di amicizie e prestigiose collaborazioni internazionali che lo resero noto e stimato in tutto il mondo”. Un elogio al Professor Biagi è giunto anche da parte di Maurizio Sacconi, che ne ha esaltato la capacità di anticipare i tempi e di saper ottenere il massimo dai cambiamenti indotti dalle tecnologie digitali, oltre che la perspicacia di investire nelle competenze e l’urgenza di costruire un modello sociale fondato sulla responsabilità dei corpi sociali.
Dagli encomi rivolti al Professor Marco Biagi, è più che mai evidente come, nel panorama sociale odierno, manchi una figura di simile spessore capace di vedere l’esperienza come valore aggiunto, e di guardare ai giovani come opportunità per il futuro del nostro Paese.