L’assemblea del Senato ha approvato con 137 voti a favore, 94 contrari e 20 astenuti l’ordine del giorno presentato da Forza Italia con cui si chiedeva di respingere la delibera della giunta per le elezioni e le immunità favorevole alla decadenza per incandidabilità sopraggiunta del senatore Augusto Minzolini.
Per la legge Severini, l’ex-direttore del TG1, era impossibilitato a candidarsi alle elezioni del 2013 a causa della condanna in via definitiva per peculato a causa dell’utilizzo improprio delle carte di credito Rai, che lo ha portato a una pena di due anni e sei mesi.
“Sono pronto a bere la cicuta. Qualunque sia l’esito del voto, un attimo dopo rassegnerò le dimissione da senatore” aveva annunciato Minzolini prima del voto. “Mi sento vittima di una vicenda kafkiana, un calvario, una grande ingiustizia. Ritengo questo un caso che io considero, con tutto il rispetto che posso avere per la magistratura, una grande ingiustizia” ha aggiunto.
“E adesso che fine farà l’infame legge Severino? Rottamata una volta per tutte. Usata dalla sinistra solo contro il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi” ha dichiarato al termine del voto il capogruppo alla Camera di FI Renato Brunetta. “Ieri il Senato della Repubblica ha salvato Luca Lotti, oggi Minzolini. Questa è l’ennesima oscenità che avviene in Parlamento” scrive su Facebook Alessandro Di Battista. “Il M5S è abituato alle fake news. Non c’è alcuna relazione tra il voto su Lotti e quello su Minzolini. Oggi il Pd ha scelto di lasciare libertà di voto. Libertà è un altro termine ostile per i Cinque stelle” dichiara il senatore Pd Andrea Marcuccci, replicando alle accuse dei 5 stelle.
In sede di dichiarazione di voto si sono espressi a favore della decadenza, e quindi contrari all’ordine del giorno che poi è stato approvato, il gruppo M5S e quello di Mdp, mentre il Pd ha lasciato libertà di coscienza. Contrari alla decadenza (e favorevoli all’odg) Ap, Cor, Ala, Autonomie, oltre ovviamente a Forza Italia.