Quest’anno l’arrivo dell’estate deve ancora una volta fare i conti con le conseguenze del terremoto sul turismo, in particolare nel Centro Italia, nel Lazio, nelle Marche, in Umbria e in Abruzzo. Sono infatti sempre più necessarie azioni e iniziative congiunte da parte dei soggetti appartenenti alla filiera del turismo, delle amministrazioni pubbliche, del settore privato e delle associazioni di categoria per la realizzazione di obiettivi comuni. Il Piano Strategico del Turismo prevede infatti misure ad hoc per ridisegnare la programmazione politica in materia di economia del turismo dal lato della domanda e avviare strategie omogenee in tema di cultura, innovazione tecnologica e organizzativa, valorizzazione delle competenze, qualità dei servizi e un utilizzo durevole del patrimonio ambientale.
L’esplicito riferimento alle aree dell’Appennino è accompagnato da una programmazione della durata di 6 anni che consente di pensare a politiche di medio termine e alla promozione di una diversa offerta culturale. Piuttosto che associare le aree del terremoto a una sensazione di pericolo, è necessario puntare sulla ricostruzione individuando i prodotti collocati territorialmente come asset in grado di separare l’ idea del rischio dai prodotti e dalle destinazioni turistiche, facendo prevalere altri elementi, come l’ approccio lento di percorrenza del territorio e la mobilità soft o anche la ricchissima offerta agroalimentare.
Lavorare con le tematiche legate al territorio ha portato a individuare il 2016 come l’Anno dei Cammini e il 2017 come l’Anno dei Borghi; la presentazione del convegno “La valorizzazione del patrimonio naturalistico, umano, culturale e artistico dei Borghi Italiani” ha mostrato di essere in linea con il Piano Strategico del Turismo 2017-2022, perchè punta al rinnovamento e all’ampliamento della offerta turistica tramite nuove mete e grazie alla creazione di occupazione, come nel caso degli hotel diffusi. L’Enit, l’Agenzia nazionale del turismo, e l’Anci, Associazione nazionale comuni italiani, hanno sviluppato il progetto suddividendoli in borghi marinari, storici, malatestiani e dei personaggi d’autore, in un ottica di sviluppo dell’ identità esperenziale e di qualità del vivere tramite la personalizzazione dei punti di informazione, l’implementazione di un portale web e di video emozionali, come anche attraverso la fidelizzazione, la riconoscibilità del logo e l’organizzazione di eventi; inoltre prevede di aumentare la visibilità tramite una mappa illustrata virtuale e interattiva e la competitività partecipata attraverso la creazione di un passaporto digitale “passa borgo”, in cui i borghi colpiti dal terremoto hanno la funzione di ambasciatori. Il cambiamento delle abitudini di acquisto che avviene prevalentemente sul web e la riduzione del numero delle agenzie ha portato inoltre a rivalutare il fondo garanzia Fogar per l’ insolvenza e il fallimento a garanzia del consumatore in una logica di trasparenza. Fiavet, Federazione italiana associazioni viaggi e turismo, conta 1200 agenzie di viaggio e tour operator dell’incoming che organizzano pacchetti completi di servizi di accoglienza e ricettività e che pongono attenzione al target di mercato prescelto, prendendo in considerazione l’età media del gruppo, il livello medio culturale e le disponibilità economiche e costruendo un itinerario che ricomprenda arte, ecologia, urbanistica e ristoranti tipici.
Queste agenzie tentano di contrastare la perdita di almeno il 50% degli arrivi turistici post-terremoto. I flussi organizzati faticano a trovare una ripresa, soprattutto in territori più facili da raggiungere in pullman, dove la capacità economica delle imprese dipende dalle piccole dimensioni e dal basso livello di occupazione, che va dai 3 a un massimo di 12 dipendenti. Rilanciare un territorio significa anche partire dalla comunicazione, tuttavia una comunicazione di massa come quella in onda sulla Rai dedicata al grande pubblico non ha lo stesso impatto della comunicazione locale dell’associazione che organizza piccoli flussi turistici sul territorio. Questo tipo di turismo locale è considerato meno importante, eppure è un segno importante della ripresa, dell’ indotto e del fatturato del territorio. Le regioni del Centro Italia necessitano di un marketing specifico e di professionisti formati a offrire un prodotto più immediato e più facilmente fruibile. Mettere insieme un’ offerta rilevante significa agire anche nella direzione della progettazione di un catalogo e di una guida dei paesaggi del contemporaneo. In particolare le regioni toccate dal terremoto rappresentano delle vetrine importantissime, per le quali sono necessari investimenti che attraggano un pubblico attento alle tradizioni locali; a questo proposito sono stati destinati i 4 milioni di euro per il 2017 a sostegno dello spettacolo dal vivo. L’idea di creare una rete di tour operator interregionale a più tematismi per un turismo sostenibile con prodotti che includano attività innovative e commerciabili significa spostare il flusso dei turisti dai centri grandi attrattori verso centri minori da valorizzare come attrattori locali e punti di riferimento in un percorso storico-paesaggistico.