di Rocco Orefice
Nella mattina di oggi, venerdì 12 maggio, presso l’Aula del Senato si è svolto il IV Vertice dei Presidenti dei Parlamenti dell’Assemblea parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo. Alla Camera dei deputati, invece, sia oggi che domani sabato 13 maggio, circa 300 parlamentari degli oltre 40 Paesi facenti parte dell’UpM, parteciperanno ai lavori della 13a sessione plenaria dell’Assemblea. Come da programma, infatti, a Montecitorio si riuniranno le Commissioni Affari Politici, Sicurezza, Economia, Diritti delle Donne, Cultura, Energia, Ambiente e Acqua.
Il Presidente del Senato Pietro Grasso e la Presidente della Camera Laura Boldrini hanno aperto i lavori con i loro interventi introduttivi, a conclusione anche dell’anno di presidenza italiana dell’Assemblea parlamentare, nel corso del quale diverse sono state le tematiche di carattere internazionale affrontate, quali – tra le altre – il contrasto al terrorismo, la gestione dei flussi migratori, l’occupazione e lo sviluppo sostenibile. “Sentiamo la speciale responsabilità di edificare il futuro dei nostri figli insieme a voi perché siamo da sempre cuore geografico, culturale e politico del Mediterraneo e dell’Europa. La storia della cooperazione euro-mediterranea, non possiamo nascondercelo, è un chiaroscuro: spesso è mancata la determinazione politica. Noi pensiamo che si debba ripartire da qui e nutriamo fiducia nelle forti potenzialità di dialogo e azione dell’Unione per il Mediterraneo e dell’Assemblea parlamentare, in particolare in questo momento di conflitti, tensioni e frammentazioni”, queste alcune delle parole pronunciate dal Presidente Grasso. A seguire, l’intervento della Presidente della Camera Boldrini, che ha dichiarato: “Il Mediterraneo è divenuto in questi anni una delle aree più calde del mondo, dove si concentrano tensioni e crisi di dimensione globale. Il dialogo politico è in questo contesto non una scelta, ma una necessità ineludibile, anche quando le condizioni sembrano renderlo estremamente difficile”. “Il modo migliore per rispondere alle grandi sfide che abbiamo di fronte – ha continuato la Presidente – non è certo quello di cercare di rinchiuderci in una “fortezza Europa”. Non funziona, in questo tempo che viviamo. I grandi problemi del nostro tempo – i flussi migratori, le diseguaglianze nord-sud, il terrorismo – non si affrontano semplicemente chiudendo le porte di casa. Bisogna al contrario cercare di gestire e dare risposte alle cause che sono alla base di questi fenomeni, ampliare la prospettiva e intensificare il dialogo con tutti i nostri partner, come fa questa nostra Assemblea”.
Subito dopo è stato il momento del keynote speech del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: “Dobbiamo assumerci l’impegno di cercare di cominciare a tessere la tela di un possibile nuovo ordine del Mediterraneo. Secondo il premier, infatti, “è evidente che l’ordine ereditato oltre 100 anni fa dalla vicenda coloniale non regge più. I processi di modernizzazione e l’emergere di nuove domande sociali richiedono una regione più stabile e prospera, capace di approfittare della propria realtà geografica, al centro tra Asia, Europa e Africa”. “Abbiamo lavorato in questi anni – ha concluso Gentiloni – per mettere la questione mediterranea al centro dell’agenda politica internazionale. C’è stato un po’ di strabismo, sia nostro che dell’UE e di altri organismi a non vedere con sufficiente tempestività la centralità che l’Europa doveva avere nel suo sguardo verso Sud, oltre che verso Nord ed Est. E’ uno sguardo fondamentale per gli interessi economici, politici e di sicurezza”.
Infine, prima degli interventi degli altri presidenti dei parlamenti nazionali, ha preso la parola anche
il Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, per il quale: “La stabilità in Europa è legata alla stabilità nell’area del Mediterraneo e il dialogo economico, politico e parlamentare deve essere rinforzato fra i partner delle due sponde del Mediterraneo”.
Previsti per domani, invece, gli interventi dell’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la sicurezza Federica Mogherini, del Segretario Generale dell’Unione per il Mediterraneo, Fatallah Sijilmassi e del professor Enrico Giovannini, portavoce dell’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile.