Si accende il dibattito sui gruppi parlamentari formati da meno di 20 parlamentari che ricevono risorse da parte della Camera dei Deputati. La questione prende avvito dalle parole dell’ex-premier Matteo Renzi che nella sua rassegna stampa Ore Nove dal Nazareno, commentando un articolo, dichiara: “Lungi da me voler fare polemica con la presidente Boldrini ma trovo che sia giusto rispettare le regole della Camera dei deputati. Se fai gruppi con meno di 20 deputati alimenti non solo le spese ma anche la frammentazione politica“.
Risponde la Presidente della Camera Laura Boldrini: “E’utile ricordare che sulle deroghe a costituire Gruppi al di sotto dei 20 deputati decide l’Ufficio di Presidenza, organo alle cui votazioni la Presidente non prende parte. Peraltro le deroghe sono previste dal Regolamento vigente, che ne stabilisce i requisiti, e dunque le norme attuali sono pienamente rispettate. Quanto ai costi, è bene sapere che il numero dei Gruppi non ha rilevanza, perché il contributo economico ai Gruppi è una somma complessiva fissa che viene suddivisa in base al numero dei deputati iscritti a ciascun gruppo“.
Prosegue la Boldrini: “Ora che la legislatura ha ancora qualche mese di lavoro, sarei ben felice che i gruppi manifestassero l’esigenza di riprendere la proposta di riforma già elaborata. Il segretario Renzi, che è alla testa della forza politica di gran lunga più rappresentata alla Camera, può dare un contributo rilevante per risolvere la questione. Basta un si'”
Interviene anche il gruppo di Scelta civica-Ala, che si sente chiamato in causa, sostenendo di avere “i requisiti per la deroga ‘legittima’ ai sensi del regolamento della Camera, esattamente come Fratelli d’Italia e Lega” e aggiunge “Il gruppo rappresenta infatti il partito di Scelta Civica che ha presentato, in occasione delle ultime elezioni politiche del 2013, liste con il medesimo contrassegno in tutti i collegi. Scelta Civica, proprio grazie al fatto di avere gruppi parlamentari formati in entrambi i rami del Parlamento da inizio legislatura, è tra i pochi soggetti che potranno presentare liste in occasione delle prossime elezioni politiche senza dover raccogliere le firme previste dalla legge“.
Molto polemico il deputato Riccardo Fraccaro che su un post scrive di avere espresso, a nome del MoVimento 5 Stelle, “la necessità di convocare una riunione ad hoc dell’Ufficio di Presidenza, per sanare la situazione degli abusivi. Su questo la Presidente non ha ancora mosso un dito.” E aggiunge “Smantelleremo noi sprechi e privilegi appena saremo al Governo“.
