Un comitato ristretto formato da quattro senatori, Luigi Zanda (Pd), Anna Maria Bernini (Fi), Maurizio Buccarella (M5S) e Roberto Calderoli (Lega) per “verificare la volontà politica e nel caso redigere le proposte” di riforma del regolamento del Senato. E’ quanto emerso oggi dalla Giunta per il regolamento di Palazzo Madama su input del presidente del Senato, Pietro Grasso.
A quanto viene riferito, il Comitato avrà due settimane per compiere questa verifica ed eventualmente redigere le proposte in vista della riunione della Giunta il 25 luglio prossimo alle 15. Grasso ha oggi presentato alla Giunta, “un documento stilato per punti, riassuntivo dell’intervento” da lui tenuto ad un convegno lo scorso giugno sulle possibili riforme regolamentari di Camera e Senato: “una sorta di decalogo‘” con l’obiettivo della “razionalizzazione delle procedure parlamentari“. Per il presidente del Senato è fondamentale introdurre, con una azione parallela sui due regolamenti, “meccanismi procedurali che consentano di passare, a Costituzione invariata, a un bicameralismo razionalizzato, come lo definiva Leopoldo Elia“.
Il bicameralismo razionalizzato riguarda il procedimento legislativo e le informative del Governo.
Il secondo punto è il contingentamento di tempi di discussione e numero degli emendamenti;
Il terzo riguarda l’armonizzazione dei regolamenti di Senato e Camera su computo degli astenuti, verifica del numero legale, questione di fiducia e voto segreto;
Il quarto i rapporti Parlamento-Governo sul calendario dei lavori con il principio di maggioranza e sul voto a data fissa per i disegni di legge indicati dal Governo come prioritari;
Il quinto i rapporti tra maggioranza e opposizioni con tempi riservati e voto a data certa per i Ddl e gli atti di indirizzo sottoscritti almeno da 1/3 dei componenti del Senato e l’obbligo di risposta del Governo agli atti di sindacato ispettivo sottoscritti da almeno 1/3 dei senatori.
Il sesto punto del decalogo riguarda i gruppi parlamentari con la tendenziale corrispondenza con partiti politici e norme antiframmentazione;
Il settimo punto riguarda le Commissioni con l’assegnazione in via ordinaria in sede deliberante o redigente e la fissazione dei tempi di esame da parte della Capigruppo in caso di rimessione in sede referente;
L’ottavo punto riguarda i disegni di legge di iniziativa popolare con tempi certi e voto a data fissa.
Infine, le nomine governative, con le audizioni a Commissioni riunite dei nominati; e il rapporto Parlamento-Europa con la codificazione della prassi delle Commissioni per l’esame degli atti preparatori della legislazione europea (la cosiddetta ‘fase ascendente’).
Il documento riprende anche le indicazioni già contenute nella proposta di testo unificato adottata come testo base dalla Giunta il 12 marzo 2014.