Si fa più complesso il percorso della legge per lo Ius soli in Parlamento che a oggi rischia di saltare. Non solo per le proteste delle opposizioni e l’astensionismo del M5S ma soprattutto per i malumori interni alla maggioranza, in particolare degli alfaniani, che hanno portato il premier Paolo Gentiloni a chiedere un rinvio della discussione a settembre. Secondo il ministro degli esteri Angelino Alfano infatti il rinvio “è stata una decisione di buon senso. Molti dicono che è stato un nostro successo. Riteniamo sia stato un successo della ragionevolezza e del buon senso“.
Preoccupato il senatore del Partito Democratico Vannino Chiti che afferma “Temo che non se ne farà niente in questa legislatura. Ci siamo dovuti piegare al ricatto degli alleati di centrodestra e più in generale, tutta la destra italiana, da Alfano a Costa, da Quagliariello a Romani. Essere soddisfatti di questo risultato di inciviltà è una vergogna. Cinque Stelle, Lega e parte della destra lo hanno perseguito con l’astensionismo; Alternativa Popolare rifiutando il voto di fiducia e minacciando la crisi su una legge che alla Camera aveva votato“. Un duro attacco ad Alfano e agli alleati di governo dunque che mette in crisi la maggioranza e forse conferma una resa del Partito Democratico al sentimento popolare anti-migranti. “Lasciamo a Lega, Cinque Stelle e destra la scelta di una società dell’apartheid. Ne discendono due lezioni – conclude Chiti -: l’assoluta impraticabilità dopo il voto di alleanze con la destra e l’esistenza di un’egemonia della Lega sulla destra italiana“‘.
“Spero che a settembre ci sia l’occasione per approvare la legge” afferma il capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato che poi attacca Mpd e Ap che “cercheranno di differenziarsi, per rendere più facile la caccia a quel 3% di voti li farebbe entrare in Parlamento” mentre il presidente del partito Matteo Orfini scrive preoccupato “dire andiamo a settembre, facciamo qualche modifica e poi lo approviamo significa far saltare la legge” sostenendo però che la legge “va approvata dopo l’estate“.
Dribbla l’argomento il M5S:”Abbiamo appreso che il Presidente del consiglio ha deciso il rinvio in autunno” del ddl sullo Ius Soli, “questo vuol dire che avremo più tempo in estate per abolire i vitalizi” dichiara in conferenza stampa Luigi Di Maio, mentre per Maurizio Gasparri è stata “affossata una legge sbagliata. Basta sbarchi. Basta immigrazione clandestina, dobbiamo chiudere i porti e mettere al bando le Ong fiancheggiatrici dei trafficanti“. Duro il leader della Lega Nord Matteo Salvini per cui lo ius soli “è un principio culturale pericolosissimo. La cittadinanza è una cosa importante che si deve decidere quando si acquista la maggiore età. Non può essere un biglietto regalato al Luna Park. La sinistra ha occupato il parlamento su queste cose per nascondere ben altri problemi.“
Per il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani il problema non è solo nazionale: “Sullo ius soli è meglio rinviare, nell’interesse dell’Italia e dell’Europa, per puntare ad avere una normativa comunitaria” dichiara mentre sono in subbuglio le associazioni che si occupano di accoglienza e diritti internazionali come Migrantes che sostiene “il rinvio è solo l’incapacità di risolvere i problemi Paese. Dietro questo – aggiunge il presidente di Gian Carlo Perego – c’è la paura di affrontare un tema che certamente divide la società civile, che è, però, in democrazia un tema sul quale i politici non possono che essere responsabili” mentre Unicef Italia, rassegnata, dice: “se abbiamo aspettato tanto possiamo aspettare un paio di mesi“.