“Su Cannabis occasione persa, il Pd ha scelto status quo proibizionista. Ma gli assenti di sinistra e Movimento 5 Stelle sono stati decisivi per affossare l’autocoltivazione“. Sono queste le “parole amare” del sottosegretario agli Esteri, ed iscritto al partito radicale, Benedetto Della Vedova.
Della Vedova che, dunque, faceva parte dell’Esecutivo Renzi ed adesso anche di quello Gentiloni, ha spiegato in uno sfogo sui social che: “La proposta di legge in materia di cannabis terapeutica in votazione alla Camera non serve praticamente a niente, se non a eludere il tema della legalizzazione e a istituire un monopolio di fatto per la produzione di cannabis a fini medici in capo allo Stabilimento farmaceutico-militare di Firenze, che non riuscirà a coprire il fabbisogno dei pazienti italiani, alla mercè delle forniture a singhiozzo di prodotti di importazione. Il testo presentato dall’intergruppo, e sottoscritto da 221 deputati, non è stato bocciato, ma rimosso”.
“La responsabilità di questa decisione, molto discutibile anche sul piano dell’opportunità politica, è in primo luogo del Partito Democratico, che ha ritenuto di schierarsi di fatto a difesa dello status quo proibizionista, per non rischiare di dividersi su di una scelta alternativa. E’, molto semplicemente, un’occasione persa. La criminalità organizzata continuerà a lucrare miliardi dal traffico illegale e lo Stato a rinunciare a miliardi di gettito fiscale, che sarebbero derivati dal mercato legale. Milioni di consumatori continueranno a rischiare ogni giorno sanzioni amministrative e penali per il consumo di una sostanza meno dannosa degli alcolici e centinaia di migliaia di malati aspetteranno invano farmaci efficaci, ma non disponibili. Infine spiace che nel voto segreto per introdurre l’autocoltivazione di cannabis terapeutica, bocciato per 16 voti, vi fossero oltre trenta assenti tra sinistra e Movimento 5 Stelle“.
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