La Giunta per il Regolamento del Senato ha approvato il testo di riforma del regolamento di Palazzo Madada. Ora la parola passa all’Aula. Tra le misure previste, tra le altre cose, una limitazione dei gruppi parlamentari, l’obbiettivo è quello di avere un sistema che si uniformi a quello della Camera.
L’astensione non sarà più considerata voto contrario e non è l’unica novità di rilievo. Sono previste anche misure per ridurre i tempi di discussione in Aula e un iter più rapido dei provvedimenti. Per quanto concerne i gruppi, solo i partiti che si sono presentati alle elezioni potranno costituirsi in gruppi o singolarmente o come coalizione alla quale hanno aderito al momento del voto. E sempre che abbiano 10 componenti. Ma non si potranno più formare gruppi nel corso della legislatura a meno che non si tratti di fonderne di già esistenti. Chi si vorrà svincolare potrà accedere solo al Misto. Unica eccezione è prevista per le minoranze linguistiche: potranno costituire gruppi di 5 senatori.
Se il testo quindi il testo sarà approvato dalla maggioranza dell’Aula, i “cambi di casacca” saranno più difficili: i gruppi parlamentari dovranno essere soltanto quelli definiti al momento delle elezioni.
La spinta alle modifiche viene da Pietro Grasso, che lo scorso luglio ha promosso il comitato ristretto di redazione per trovare l’accordo. Velocizzare e modernizzare i lavori e attivare un “bicameralismo razionalizzato”è l’obbiettivo dichiarato del Presidente.