La Leopolda, l’antica stazione fiorentina che collegava il capoluogo con la costa, dal 2010 fa rima con Matteo Renzi. Da qui il segretario del Pd avviò la ‘rottamazione‘. A distanza di otto anni da quella ormai storica edizione, tra le mura della Leopolda e un pubblico composto anche da molti millenials, i giovani nati negli anni novanta, Renzi cerca, come allora, la linfa vitale per rilanciare la sua leadership di un futuro schieramento di centrosinistra, logorato dalle divisioni degli ultimi mesi. Renzi, insomma, mette in movimento il treno della lunga campagna elettorale. E proprio con un treno, quello con cui ha girato l’Italia nelle ultime settimane, è arrivato questa sera alla Leopolda il segretario del Pd.
“Tutti gli anni ci dicono: non ci sarà nessuno, Renzi solo come un cane…e ogni anno vengono migliaia di persone diverse con idee da condividere e progetti da confrontare. Per parlare di politica tra persone diverse ma in libertà“, ha esordito Renzi. “Dieci anni fa – ha raccontato – dicevano che la Leopolda sarebbe stata oscurata da un grande evento, la nascita del partito di Gianfranco Fini. Sono passati 10 anni e noi siamo ancora qua“. Quindi il segretario ha annunciato che, ad affiancarlo nella conduzione della tre giorni fiorentina, saranno proprio i ragazzi degli anni novanta. Ma la parola che caratterizza questa edizione è “Incontro“, accompagnata dalla sigla ‘L8‘ che può essere letta anche per intero come ‘Lotto, declinazione del verbo ‘lottare’. “Incontro” domina anche la scenografia sul palco, dove lo sfondo presenta pennellate di colore giallo, blu e bianco. Sono stati scelti arredi degli anni Cinquanta e Sessanta, con sconfinamenti nei Settanta. Un arredamento vintage, che richiama un ambiente domestico, con stanze come salotto, cucina e studio. Lo sfondo è vintage, ma lo sguardo è rivolto al futuro.
“Quello che abbiamo fatto nei mille giorni non ce lo toglierà nessuno. Basta con il ricordo dei mille giorni. Ora facciamo proposte – ha detto Renzi rivolto alla platea e ai giovani – . Voglio che dai tavoli escano almeno 100 proposte“. Tema della prima serata è la lotta contro le fake news. “Oggi termineremo la giornata lottando contro le fake news, per la verità: la Leopolda per me inizia nel solco della lotta per la verità“, ha attaccato il segretario del Pd.”Quello che sta accadendo in queste ore è impressionante – ha aggiunto Renzi -. Alcune inchieste giornalistiche mostrano che in Italia esiste una vera industria del falso, con profili social altamente specializzati in diffusione di bufale, fake news, propaganda. Dopo una indagine condotta da una testata, online sono state oscurate in settimana pagine che avevano un totale di 7 milioni di like. Sono numeri da capogiro. I quotidiani italiani – tutti insieme – vendono un decimo di questa cifra. Nessun talk show neanche si avvicina a questi dati. Che significa? Significa che c’è chi inquina in modo scientifico il dibattito politico sul web diffondendo notizie false solo per screditare gli avversari. Noi lo sappiamo bene, perché ne siamo vittima ogni giorno“.
I proclami della manifestazione sono corroborati, come nelle passate edizioni, da cartelloni affissi nel corridoio centrale della Leopolda. “Non permettiamo ai rimpianti di superare i sogni”, si legge in uno dei maxi cartelli. Un altro cartellone reca una citazione dello scrittore statunitense Chuck Palahniuk, autore del romanzo ‘Fight Club’: “Cerca sempre qualcosa per cui lottare! Non accontentarti mai di qualcosa contro cui lottare“. Il segretario del Pd ha dedicato pensieri anche a compagni di partito e alleati, e ha invitato il pubblico a tributare applausi al premier Paolo Gentiloni e ad Arturo Parsi a cui “dobbiamo dire grazie per l’aiuto che ci sta dando”. Ma non ha rivolto nessun pensiero all’ex presidente del Consiglio Romano Prodi, che nel pomeriggio era a Firenze, e che in questi giorni si è impegnato per ricompattare il centrosinistra. “Non sapevo neanche che ci fosse la Leopolda. Non vedo perché mi dovessero invitare, era una roba da giovani m’han detto…”, ha detto Prodi poche ore prima che iniziassero i lavori della Leopolda. Piccole beche personali a parte, è già partita un’altra Leopolda per un’altra sfida: arrivare bene alle politiche 2018 per riconfermarsi al governo del Paese.