Il centrodestra cresce nei Sondaggi, il Pd continua a perdere terreno e anche M5s frena. Ma la notizia è che, se si andasse a votare oggi, non ci sarebbe alcuna maggioranza in grado di formare un governo. E’ quanto emerge dalla Supermedia settimanale elaborata da YouTrend per Agi. M5S resta il primo parito con il 27%, in calo di 0,7 punti rispetto a un mese fa. Più marcata la flessione del Pd che si attesta sul 24,4%, registrando una flessione mensile superiore a due punti. In gran spolvero Forza Italia che raggiunge quota 15,6%, staccando di quasi due punti la Lega, ferma al 13,7%. Sempre nel bacino del centrodestra, da segnalare il 5,0% di FdI. Il sondaggio stima, inoltre, la forza elettorale del nuovo soggetto nato alla sinistra del Pd, costituita da Mdp, SI e Possibile al 5,9% . Quanto ad Ap, il sondaggio dà il partito di Alfano al 2,1%.
A livello di coalizioni, il centrodestra è decisamente in vantaggio con il 35,9%, 6 punti in più del centrosinistra che si attesta al 29,8% mettendo insieme i voti di Pd, Ap e altri soggetti minori, da quello di Pisapia agli europeisti di Bonino-Della Vedova. Il tutto si traduce in una sorta di ‘tripolarismo imperfetto’ che a oggi non produrrebbe una maggioranza in Parlamento, in quanto nessuno dei tre poli raggiungerebbe la maggioranza assoluta di almeno 316 seggi. Se i risultati fossero questi, insomma, si renderebbe di nuovo necessario un governo frutto di un accordo trasversale tra centrosinistra e centrodestra, stante l’isolamento di M5S. In particolare, se si votasse oggi, il centrodestra porterebbe a casa 267 seggi, il centrosinistra 169, M5s 153 e la Sinistra 24. La quota di seggi occupata dai partiti di centrodestra sarebbe dunque la più numerosa, ma anche – allo stesso tempo – la più frammentata: ad oggi non vi è infatti un partito predominante come possono esserlo il Pd o M5s nei rispettivi schieramenti e l’identità dei candidati che saranno eletti nei collegi uninominali (126 secondo la nostra stima attuale) ad oggi è in tutto e per tutto un’incognita: ne servirebbero almeno 80 per raggiungere la maggioranza con un accordo trasversale PD-Forza Italia.
La mappa aggiornata con i nuovi collegi disegnati dalla commissione tecnica, per il momento ancora provvisori, ci dice innanzitutto che la situazione è tutt’altro che blindata: ben 89 collegi, su un totale di 232, risultano pienamente contendibili, perché il distacco proiettato tra la prima e la seconda coalizione è di pochi punti percentuali. A livello di collegio ciò vuol dire che poche migliaia di voti potranno fare la differenza e potranno fare la differenza anche un buon candidato e una buona campagna territoriale. La seconda osservazione è che quasi la metà di questi collegi contendibili si trovano al Centrosud (da Roma in giù, per intenderci) e nelle isole: in questa parte del Paese il risultato è contendibile in quasi un collegio su due (41 su 91). Infine, e questo ci aiuta a rispondere al dubbio di cui sopra: gran parte dei collegi più blindati per il centrodestra si trova nelle regioni settentrionali, dove è facile prevedere che la Lega riuscirà a fare la parte del leone ottenendo almeno la metà delle candidature di coalizione. In questo scenario, un accordo trasversale sembra alquanto difficile. Ma la campagna elettorale è appena iniziata, e sicuramente nelle prossime settimane assisteremo a dei nuovi sviluppi.