Sono oltre 1.000 gli emendamenti segnalati alla manovra di bilancio. Su circa 4.000 proposte di modifica che hanno superato il vaglio delle ammissibilità ‘solo’ un quarto sarà sottoposta all’esame della commissione Bilancio della Camera. In particolare, dai gruppi parlamentari sono stati indicati come prioritari più di 900 emendamenti, mentre un altro centinaio è arrivato dalle commissioni.
Tra questi, ad esempio, quelli della commissione Finanze che rinviano l’addio agli studi di settore al 2019, che riscrivono il calendario delle scadenze per la precompilata e il modello 770 dei sostituti d’imposta. O ancora, quelli della commissione Lavoro sui licenziamenti collettivi, che prevedono l’indennizzo fino a 8 mensilità (oggi sono 4 mensilità).
Dal governo e dai relatori dovrebbe arrivare, infine, un altro pacchetto di circa 60-70 correttivi, con cui si cercherà di arrivare alla sintesi delle diverse posizioni. Oggi pomeriggio la maggioranza si riunirà per definire i possibili interventi su enti locali, pensioni, lavoro e agricoltura. Mentre da domani la commissione Bilancio inizierà l’esame delle proposte di modifica; i primi voti sono attesi a partire da giovedì con l’obiettivo di chiudere l’esame di merito entro domenica notte o lunedì mattina e consegnare il testo all’aula, rivisto e corretto, entro martedì mattina.
Di questa valanga di emendamenti, sono circa 210 quelli riammessi in commissione Bilancio alla Camera alla luce dei ricorsi presentati, come stabilito dall’ufficio di presidenza. Tra questi la piena entrata in vigore del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, quello per l’esercizio dell’attività di autoriparazione, quello che proroga l’entrata in vigore delle soglie di consumo obbligatorio di acqua calda, gli emendamenti sui concorsi per dirigente scolastico e il fondo di 50 milioni di euro per l’incentivazione dell’innovazione digitale nella Pubblica amministrazione.
Gli emendamenti dichiarati inammissibili erano stati circa 2000.