“È incomprensibile l’atteggiamento di LeU a proposito delle alleanze regionali. Il mezzo passo avanti compiuto, con un via libera a Zingaretti e l’indisponibilità nei confronti di Gori, non può essere spiegato solo con le ‘affinità di sinistra’ con i candidati. Intanto, quando si fa parte di una coalizione, si negozia un programma. È da lì che si misura il grado di convergenza sui temi ed è anche l’occasione per sostenere, per le forze di sinistra, il proprio punto di vista su temi cruciali come quelli dell’economia, del lavoro e dello Stato sociale”. Lo scrive sul suo profilo facebook Cesare Damiano, leader dell’area laburista del Pd.
“Inoltre – prosegue – non può essere ignorata la nuova situazione che si è determinata in Lombardia dopo la rinuncia di Maroni: si può creare l’opportunità, irripetibile per il centrosinistra, di poter vincere in una Regione considerata finora off limits”. Le scelte locali non possono essere ricondotte plasticamente alle divisioni nazionali: la nostra gente non lo capirebbe. Persino in Germania Merkel e Schultz hanno fatto l’accordo di Governo che sbarra la strada alle forze di estrema destra: noi non riusciamo a farlo in Lombardia?”, conclude.