Si allarga la vicenda ‘rimborsopoli’, con un ammanco che supererebbe un milione di euro, e travolge il Movimento 5 stelle, con il candidato premier Luigi Di Maio che ieri dalla Campania, al fianco di Beppe Grillo, ha assicurato: “Non ci avete fatto niente“, citando il ritornello della canzone vincitrice dell’ultimo Festival di Sanremo.
E questa mattina, di buon ora, Di Maio si è recato presso gli sportelli della banca interna a Montecitorio, insieme all’inviato delle Iene che sta seguendo la vicenda dei mancati rimborsi. Intercettato dalle telecamere del Fatto quotidiano all’uscita dalla Camera, ha assicurato: “stiamo facendo tutte le verifiche e tutte le mele marce le metto fuori. Dal Movimento senz’altro li cacciamo, non ci entrano“.
Ma i casi di mancati rimborsi si allargano: il senatore Maurizio Buccarella si è autosospeso, mentre Danilo Toninelli si difende, “tutto regolare” e mostra i rendiconti dei bonifici, annunciando querele nei confronti di chi oserà sostenere il contrario.
Il Pd va all’attacco: “Ci sono delle truffe evidenti, acclarate e chi ha la responsabilità dovrebbe dire come stanno le cose”, afferma Matteo Renzi. Per il segretario del Pd “chi vota 5 stelle elegge scrocconi e truffatori, sono loro stessi a definirli cosi‘”. Ora tocca a Luigi Di Maio dire come stanno veramente le cose, “dica quanti sono realmente coinvolti” nella vicenda, incalza il leader dem, secondo il quale “la vicenda non è importante di per sè per il fatto dei soldi che mancano, il punto problematico semmai è che alla fine con questo meccanismo non si sa più chi è il candidato, ogni giorno Di Maio dice questo non è dei nostri, ci vergogniamo, ma nella scheda elettorale ci sono i loro nomi e un cittadino che vuole votare 5 stelle non è che può fidarsi del blog”. Insomma, per Renzi “ecco dove sta la fregatura“, i 5 stelle “danno l’idea di considerare gli italiani un popolo di coglioni, come ha detto Di Battista dicendo una stupidata“.