A Silvio Berlusconi e Sergio De Gregorio potrebbe essere chiesto di risarcire lo Stato italiano per i danni legati alla vicenda della compravendita dei senatori ai tempi del secondo governo di Romano Prodi. La procura della Corte dei Conti del Lazio indaga da mesi sulla storia dei tre milioni di euro finiti nei conti del Movimento Italiani nel Mondo di Sergio De Gregorio, che all’epoca dei fatti (2007) era uscito dal centrosinistra determinando la caduta del governo Prodi.
Nel processo penale seguito alla vicenda De Gregorio, dopo aver ammesso le proprie responsabilità, patteggiò una condanna a un anno e otto mesi di reclusione, mentre Berlusconi venne condannato a tre anni in primo grado (2015) e assolto per avvenuta prescrizione in secondo (2017).
Secondo quanto si apprende, le indagini della Corte dei Conti sono ancora in corso e i tempi di chiusura dell’inchiesta non saranno brevi: l’ex Cav e De Gregorio potrebbero dover risarcire lo Stato italiano per il danno di immagine a cui seguì l’impennata dello spread. Per l’ex premier il nodo che le indagini della magistratura contabile dovranno sciogliere riguarda una sua eventuale responsabilità sul danno di immagine all’Italia. Infatti, sebbene Berlusconi sia stato condannato in primo grado perché ritenuto responsabile di aver pagato l’allora senatore De Gregorio per abbandonare il centrosinistra, il secondo grado si è concluso con la prescrizione del reato.
De Gregorio ammise di aver stretto un accordo nel 2006 con il leader di Forza Italia, dichiarando, nel corso delle indagini, di aver ricevuto tre milioni di euro per lasciare il gruppo al Senato dell’Italia dei valori, che faceva parte del centrosinistra, ed entrare nel gruppo misto. Nelle successive elezioni del 2008, l’ex senatore Idv sarebbe stato candidato proprio da Berlusconi con il Popolo delle libertà.