E’ ricominciato il gioco del toto-ministri. Gli equilibri politici e le dichiarazioni delle ultime ore, che hanno visto tornare forte l’intesa Lega-M5S per la formazione del Governo nonostante i malumori della base e degli eletti pentastellati, sembrano andare nelle direzione del ritorno di Giuseppe Conte alla Presidenza del Consiglio.
Rimane il problema Paolo Savona: Salvini lo vuole assolutamente nel Governo. Per lui sarebbe pronto il Ministero delle Politiche comunitarie e Politiche europee, dopo la rinuncia per il Ministero dell’Economia, su cui Matttarella ha posto un forte veto, che dovrebbe invece andare a Giovanni Tria, presidente della Scuola nazionale dell’amministrazione e professore di Economia politica all’Università di Tor Vergata. Circola anche il nome di Pier Luigi Ciocca, ex vicedirettore di Bankitalia con incarichi in Bce. Nonostante la smentita rimane una possibilità.
Per Matteo Salvini e Luigi Di Maio sembra sicura la posizione di vice-premier per entrambi, dovrebbero inoltre rivestire il ruolo di Ministro degli Interni il primo e del Lavoro il secondo. Altro nodo da sciogliere è l’ingresso di Fratelli d’Italia nel Governo che prevederebbe Giorgia Meloni al Ministero della Difesa.
Al Ministero degli Esteri il nome forte è quello di Enzo Moavero Milanesi, già ministro senza portafoglio agli Affari europei nel governo di Mario Monti. Avvocato specializzato in anti-trust, è stato anche Ministro nel’esecutivo di Enrico Letta e giudice presso la Corte europea di Giustizia di Lussemburgo.
Il braccio destro di Salvini, Giancarlo Giorgetti, dovrebbe essere nominato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nonostante il pressing di chi lo vuole all’Economia. Riccardo Fraccaro (M5s) dovrebbe guidare la Pubblica Amministrazione. La leghista Giulia Bongiorno sarebbe la titolare dei Rapporti con il Parlamento mentre a Stefano Stefani toccherebbero gli Affari Regionali. Gian Marco Centinaio (Lega) guiderebbe le Politiche Agricole e Giulia Grillo (M5s) il ministero della Salute. Alle Infrastrutture dovrebbe andare Mauro Coltorti in quota 5 Stelle. Sponsorizzato da Di Maio anche Marco Bussetti che diventerebbe ministro della Cultura. Ancora M5S: Barbara Lezzi avrebbe la deleghe per le Politiche destinate al Meridione d’Italia mentre Alfonso Bonafede sbarcherebbe in via Arenula a Roma per guidare il ministero della Giustizia.