Deve soffrire parecchio la concorrenza di Salvini il vice-premier Luigi Di Maio. Il governo-slogan in perenne campagna elettorale improntato dal leader della Lega, sta rubando consensi e spazi al Movimento 5 Stelle e il Ministro dello sviluppo economico è costretto a inseguire e rilanciare per non perdere troppo terreno. Questa mattina Di Maio ha risposto così ai cronisti che gli chiedevano in merito alla vicenda della scorta a Roberto Saviano. “Io penso che ci dobbiamo concentrare sulle cose che stanno nel contratto, su cosa faremo per gli italiani, l’ho detto anche ai parlamentari” poi “ognuno dica quello che vuole ma nel tempo libero“.
A questo punto Di Maio tenta un recupero totale dopo settimane di arretramento tornando a parlare di anticorruzione, reddito di cittadinanza, legge Fornero, Europa.
Prima di tutto l’attacco alla Francia, quella del presidente francese Macron sull’Italia è un’uscita “sicuramente infelice” e “stiamo assistendo a cose inedite a livello internazionale e soprattutto europeo, comportamenti anche scomposti da parte di Capi di Stato, del Presidente della Repubblica francese, che prima ha parlato di rapporti di buon vicinato quando i governi italiani stavano zitti e adesso attacca a fasi alterne, un giorno dice che non vuole offendere l’Italia e un giorno parla di lebbra” dichiara di Maio arrivando al congresso della Uil all’Eur. “Qui -ha aggiunto- la vera lebbra e’ l’ipocrisia europea. Ed è l’ipocrisia di alcuni Stati che respingono gli immigrati a Ventimiglia e poi fanno la morale a noi su come gestirli“.
Poi l’economia. “C’e’ un problema di povertà, di lavoro, ma prima ancora della crescita economica dobbiamo preoccuparci della crescita demografica. La prima misura di questo governo si chiama decreto dignità. Elimina la burocrazia per le imprese. Al secondo punto ci sarà un intervento sul precariato soprattutto dei più giovani rivedendo alcune regole sul contratto a tempo determinato che viene rinnovato all’infinito. Interverremo anche sulle delocalizzazioni.” I tempi? Lasciano spazio allo scetticismo. “Spero la prossima settimana“. Inoltre “La prossima settimana porterò in Consiglio dei Ministri una norma stringente sulle delocalizzazioni; le aziende non possono lasciare per strada i lavoratori per delocalizzare all’estero“
Ancora sulle pensioni e i vitalizi. “È la settimana buona per abolire i vitalizi” dice Di Maio dimenticando che sono già stati cancellati. Non quelli già attivi, ma i diritti acquisiti sono definitivi. Ma il vice-premier continua: “L’abolizione dei vitalizi e’ una questione di giustizia sociale, bisogna dare un segnale. E dopo i vitalizi – sottolinea – pensiamo alle pensioni d’oro. Bisogna tagliare sopra i 5.000 euro netti se non hai versato i contributi“. Stesso discorso di cui prima.
Infine il cavallo di battaglie del M5S. “Il reddito di cittadinanza crea tante obiezioni, anche nella Lega; l’obiettivo non è dare soldi a chi sta fermo sul divano, l’obiettivo è il reinserimento nei nuovi settori del lavoro. Noi diciamo: siccome hai dei figli, mentre ti formi io ti pago e in cambio dai al tuo sindaco 8 ore di lavoro, gratuito, a settimana. Sul reddito di cittadinanza non arretreremo, si deve realizzare senza che ci siano abusi” conclude.