Quando la rete ti si rivolta contro. Il Movimento 5 Stelle ha lanciato questa mattina un sondaggio sulla possibilità di eliminare i vitalizi degli ex-parlamentari pubblicato sulla propria pagina Facebook. Questo il post apparso sulla pagina ufficiale del Movimento, eliminato dopo 5 ore dalla pubblicazione:
“Noi pensiamo che i vitalizi siano un privilegio indecente e Roberto Fico si sta impegnando per eliminarli. La casta non è d’accordo e addirittura vorrebbe denunciarlo per questo.
VOI DA CHE PARTE STATE?”
Il sondaggio ha visto la vittoria della “ka$ta”, simboleggiata con le foto di D’Alema, Bertinotti e Cirino Pomicino, con oltre il 63% delle preferenze contro la “ggente” simboleggiata dall’immagine del Presidente della Camera Fico, con il 37%.
La proposta di Roberto Fico, che mira a recuperare i punti persi dal M5S negli ultimi sondaggi ed è in linea con la linea della campagna elettorale dei pentastellati, prevede un taglio dei vitalizi tra il 40% e il 60%. Cosa che oltre lo scetticismo dei critici per via dell’impossibilità di modificare i diritti già acquisiti, rischia di provocare uno scontro istituzionale per il veto posto dalla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. I vitalizi sono infatti stati aboliti nel 2012 dalla XVI legislatura e per chi da allora accede in Parlamento per la prima volta, viene conteggiato un sistema retributivo pensionistico a cui avrà accesso solo al raggiungimento dell’età pensionabile. Rimangono dunque invariati i vitalizi per chi ne ha avuto diritto prima di questa data, ossia 1338 persone.
I padroni della scena social, almeno dal punto di vista politico, sono stati “blastati”. Con il termine blastare in rete si intende lo sbeffeggiare, stroncare, deridere pubblicamente. Il verbo blastare ha avuto una certa visibilità associato alla parola webete e a Enrico Mentana, che ha fama di blastare i propri detrattori sui social.