E’ bastata mezz’ora di colloquio tra Sergio Mattarella e Matteo Salvini, dopo la richiesta di incontro da parte del Ministro dell’Interno col Capo dello Stato. Salvini poi è andato via in auto senza rilasciare immediate dichiarazioni ai giornalisti. “E’ stato un incontro utile, positivo e costruttivo” ha poi detto il capo del Viminale, preoccupato dopo la sentenza sui fondi della Lega e le critiche arrivate da tutte le parti politiche. Lo difendono solo gli alleati di governo come Luigi Di Maio che ha dichiarato di “credere alle parole di Salvini“. “L’incontro con il presidente Mattarella è stato utile ad entrambi e proiettato verso il futuro. Qualcuno si occupa del passato, io e il capo della Stato abbiamo lavorato al futuro con soddisfazione di entrambi” ha detto Salvini.
Salvini aveva dichiarato prima dell’incontro che “è doveroso rendere conto a Mattarella di un mese di lavoro al Viminale, sul fronte immigrazione e sulla lotta alla mafia“. “Poi – ha aggiunto – gli farò presente che noi siamo tranquilli e sereni, che la nostra è una gestione trasparente da anni. E se fosse necessario gli racconterò che cosa è successo dieci anni fa“.
Dal Quirinale dicono però che il tema dei 49 milioni di euro dei fondi elettorali che la Lega deve restituire non sia stato trattato durante il colloquio. Immigrazione, sicurezza, terrorismo, confisca beni mafiosi, Libia pare siano stati i temi mentre non si sarebbero affrontati temi legati ai procedimenti giudiziari in corso e all’operato della magistratura.
La tocca piano Roberto Calderoli, coordinatore delle segreterie nazionali del Carroccio: “Come si fa a dire che quei soldi sono spariti? È tutto certificato, pubblicato sul nostro sito. Non c’è un solo euro che non sia stato speso in politica. E’ una grande presa per il c… Noi siamo parte lesa“.
“Io – dice Calderoli al Corriere della sera – sono peggio di San Tommaso, quindi ho voluto verificare tutti gli estratti conto della Sparkasse di Bolzano. Vi assicuro che non c’è un euro in entrata o in uscita che non sia certificato e giustificato. Le uscite sono tutte fatturate a soggetti per noi storici. Sondaggi, stampa, manifesti, affissioni…”. Ma, chiede il Corriere, ha controllato perché aveva qualche sospetto? “Mi sono detto, ma non è che qualche cazzone ha fatto qualche cazzata? Ho voluto metterci il naso dentro e ho visto che non c’è niente. Abbiamo anche affidato tutte le verifiche dei bilanci a un istituto di revisione contabile”.
Quanto a Salvini e al suo incontro col Capo dello Stato, conclude Calderoli, lui “non è preoccupato, se non perché deve pagare dipendenti e bollette. Ma se ci sequestrano i conti correnti? Non saremo mai in grado di restituire 49 milioni e non sarebbe neanche giusto“.
