“Sul presunto affondamento al largo di Cetraro della nave dei veleni Cunski, c’e’ stata troppa fretta di chiudere il caso da parte dell’allora ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e del vertice dell’epoca della Direzione nazionale antimafia, Piero Grasso, da ultimo ritornati parlamentari. Entrambi, malgrado vi fossero palesi elementi di contrasto circa la ricerca del relitto, oggi perfino aumentati, hanno la responsabilita’ istituzionale e morale d’aver messo una pietra di tomba su quella vicenda, che oggi vogliamo riaprire con una specifica commissione parlamentare d’inchiesta“.
A dichiararlo è il deputato 5stelle Giuseppe d’Ippolito, della commissione Ambiente, a proposito della recente presentazione di una sua proposta di legge ad hoc, perchè, spiega, “silenzi, omissioni, doppiezze, depistaggi e verita’ parziali sono una parte terribile della storia repubblicana, da superare con iniziative concrete, cioè con approfondimenti e conclusioni certe che solo l’attuale maggioranza del cambiamento puó avviare e garantire“.
Dai precedenti lavori parlamentari, scrive D’Ippolito nella relazione introduttiva del disegno di legge, “emergono dubbi e interrogativi pesanti circa la morte di De Grazia e risultano numerosi punti ancora tutti da chiarire in ordine alle attivita’ di indagine del capitano e della procura di Reggio Calabria sul presunto traffico di rifiuti radioattivi e tossici che avrebbe interessato coste italiane, in un quadro molto piu’ ampio includente sospetti, anche gravi, sul coinvolgimento di poteri pure riferibili allo Stato. In questa cornice, vasta e complessa, si osserva – continua il deputato 5stelle – che il caso della motonave Cunski è tutt’altro che chiuso“, sia per quanto dichiarato in audizione “dall’allora procuratore di Paola, Bruno Giordano“, sia per altri particolari già messi in rilievo dal giornalista Riccardo Bocca e per documenti inquietanti pubblicati dal giornalista Gianni Lannes.
La proposta di legge istituisce una commissione parlamentare d’inchiesta alla quale è assegnato il compito di “svolgere indagini atte a fare luce sul caso della motonave Cunski”, sulla “sua ubicazione definitiva e sul ruolo e i rapporti delle organizzazioni criminali nel fenomeno delle navi a perdere, con particolare riguardo al correlato traffico illecito di rifiuti e a come esso sia stato finora contrastato dai poteri dello Stato”, nonche’, tra l’altro, di “verificare come gli organismi pubblici di protezione ambientale abbiano monitorato i livelli d’inquinamento ambientale nelle aree in cui siano stati segnalati od individuati siti con presenza di rifiuti tossici e/o radioattivi riconducibili allo spiaggiamento o all’affondamento di navi a perdere” e di “verificare come le aziende sanitarie siano intervenute” in proposito a tutela della salute delle popolazioni”.
D’Ippolito, già presidente dell’Associazione nazionale dei Consumatori, è da molti anni legale e strettissimo collaboratore di Beppe Grillo per gli spettacoli di denuncia di multinazionali e crimini bancari. Avvocato di Lamezia Terme (Cz) e docente universitario, eletto nel collegio uninominale di Catanzaro ha ricevuto un’intimidazione di tipo mafioso durante la campagna elettorale per le politiche 2018.
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