“A noi interessa la tempistica, non chi costruisce il ponte di Genova. E su questo punto ci è stato assicurato che l’inaugurazione del viadotto dovrò esserci entro novembre 2019“. Fonti parlamentari della Lega riferiscono di una schiarita nella trattativa andata avanti fino a tarda notte sul dl urgenze che comprende misure per il crollo del ponte Morandi.
La Lega, spiegano le stesse fonti, non ritiene imprescindibile l’apporto di ‘Autostrade’, ma vuole chiarezza sulle modalità con le quali si porterà avanti l’infrastruttura. “L’importante è che entro il 2019 si faccia il ponte. Ascolteremo il governo e vediamo“, ha spiegato oggi Giovanni Toti.
Resta il nodo commissario. Ancora non c’è il nome. Arriverà tra due settimane, ha sottolineato il ministro Danilo Toninelli. “Non mi interessa chi sia, se sia un marziano o un indiano“, ha spiegato il governatore della Liguria che oggi pomeriggio incontrerà il premier Giuseppe Conte in arrivo nel capoluogo ligure. “Il nome del nuovo commissario – ha sottolineato il responsabile del dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti – dovrà rappresentare l’intera Liguria, e dovrà dare a Genova entro il 2019 un risultato che io penso abbia dello straordinario, cioè un nuovo ponte che ricollega Genova e tutta l’Italia. Faremo l’impossibile per ricostruire il ponte entro il 2019. Autostrade pagherà ma non metterà un sassolino“.
Il decreto urgenze – dice l’esponente M5s – è stato condiviso dal governo. Ieri la Lega però aveva manifestato più di una perplessità sul decreto che ha rischiato di slittare ed è approdato sul tavolo del Cdm per un esame preliminare. Intanto Pd e FI attaccano Toninelli.
“E’ stato capace – dice il portavoce dei gruppi di FI, Mulè – nominare una persona condannata a due anni e quattro mesi per bancarotta fraudolenta nel gruppo di esperti chiamati a effettuare l’analisi costi/benefici delle grandi opere“. “Toninelli – la critica della dem Alessia Rotta – dimentica l’onestà“. Proprio dal partito del Nazareno arriva anche l’invito a evitare oggi polemiche: “Di fronte a quello che è accaduto – sottolinea il segretario Maurizio Martina – serve la reazione solidale e operativa del Paese intero; non divisioni. Noi ci siamo e continueremo con impegno il nostro lavoro per dare una mano”. A un mese dalla tragedia di Genova oggi minuto di silenzio alla Camera durante i lavori del Milleproroghe.