È online da oggi una anteprima del portale Partigiani d’Italia (vedi) che, spiega il ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, permette di consultare le schede relative alle richieste di riconoscimento delle qualifiche partigiane conservate presso l’Archivio centrale dello Stato nel fondo Archivio per il Servizio riconoscimento qualifiche e per le ricompense ai partigiani (Ricompart). Il portale è il risultato di un progetto intrapreso dall’Istituto Centrale per gli Archivi nel 2017, su impulso della Direzione generale archivi del Mibact, in collaborazione con la Scuola Normale Superiore, l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea Giorgio Agosti (Istoreto), e l’Istituto nazionale Ferruccio Parri, per valorizzare questa importante e poco sfruttata fonte documentaria e contribuire sia allo studio della storia della Resistenza italiana, sia alla conoscenza delle donne e degli uomini che hanno partecipato alla lotta di liberazione.
Il progetto è partito dalla digitalizzazione delle 703.716 schede nominative del Fondo “Ricompart”ed è proseguito con la realizzazione di una banca dati nazionale basata su tali schede e con lo sviluppo di attività di studio e ricerca per approfondire la conoscenza di questa fonte archivistica. Il portale Partigiani d’Italia rende disponibili per la consultazione le informazioni tratte dalle schede insieme a un ampio quadro di contributi che illustrano il contesto e le vicende dalle quali esse traggono origine.
Nell’anteprima del portale che dal 25 aprile si protrarrà fino al 2 maggio 2020 è possibile consultare i dati relativi a circa 205.000 schede, intestate a singole persone, con dati anagrafici e notizie sull’attività svolta nelle formazioni partigiane e negli altri corpi volontari. Si tratta di una preziosa fonte documentaria che racchiude in forma sintetica i dati identificativi dei soggetti interessati e brevi informazioni sull’iter del riconoscimento.
L’intero portale sarà reso accessibile definitivamente a partire dall’8 settembre 2020, quando sarà possibile consultare anche le riproduzioni digitali delle schede originali. Il ministro Franceschini ha salutato la nascita del progetto e ha manifestato apprezzamento anche per ‘I sentieri della Liberazione in Italia’, promosso dalla associazione Liberation Route Italia per creare un percorso di quasi 1500 chilometri attraverso l’intera penisola dedicato ai luoghi della guerra partigiana, sul modello di quanto gia’ realizzato a livello europeo dalla fondazione Liberation Route Europe.