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Conte punta su semplificazione ed opere pubbliche. Vacanze? Fatele in Italia

Un richiamo forte per la famiglia, da tutelare più di quanto non sia stato fatto fino adesso, e un richiamo altrettanto forte agli italiani affinchè non vadano in vacanza all’estero ma si godano le meraviglie del Belpaese.

Soprattutto, però, una spallata alle banche e l’invito a lavorare alacremente sul decreto semplificazioni per imprimere una scossa positiva alla ripresa economica. Giuseppe Conte, il premier, prima alla Camera e poi al Senato, ha fatto il punto sul Coronavirus, su cosa è stato e su cosa dovrebbe/potrebbe essere. La maggior parte delle sue buone intenzioni sono state anticipate a il Foglio, là dove si è anche sbilanciato a ipotizzare un patto con le opposizioni per mettere insieme il rilancio dell’Italia. Quando ha finito il suo discorso, a Montecitorio è scoppiato il finimondo, complice il primo intervento dell’onorevole pentastellato Riccardo Ricciardi, che ha attaccato il sistema sanitario della Lombardia. Sono volati insulti, qualcuno sostiene che si siano alzate le mani, di sicuro è stato rotto un microfono. Nulla che non appartenga all’oleografia della Camera e a certe intemperanze già rimasticate nel corso degli anni. Brutte scene. La seduta è stata sospesa e quando il presidente Roberto Fico ha acconsentito che ricominciasse sono partite le bordate prevedibili di Giorgia Meloni, ma in un contesto meno civile.

Conte non l’ha toccata piano solo con le banche, “che possono e devono dare di più per accelerare i prestiti coperti da garanzia pubblica”, perché “sento la sofferenza che cresce, avverto le ansie e le inquietudini di chi teme di perdere il posto di lavoro”. Qualche settimana fa l’atteggiamento del presidente del Consiglio era stato diverso, si era lanciato nella richiesta di “un atto d’amore” che a quanto pare le banche non hanno raccolto. Per il resto, il premier ha aperto a Matteo Renzi raccogliendo la proposta dello ‘sblocca cantieri’. E’ qui che Conte ha parlato di un “nuovo decreto legge sulla semplificazione burocratica per dare al Paese uno shock economico senza precedenti, in particolare sulle infrastrutture”. La sintesi, o la morale, è che “l’Italia non può più attendere”.

Gli unici che devono prenderla con calma sono i giovani, invitati a non lasciarsi soffocare dall’abbraccio della movida, tutti gli altri devono mettersi a pedalare. Ai “concittadini” Conte ha chiesto di “fare le vacanza in Italia” per rigenerare il turismo, anche se viene da chiedersi quante persone possano concedersi questa opportunità estiva. Ha anche rispolverato il “genio italico” e ha sottolineato che sarebbe bellissimo “trasformare l’emergenza in un’opportunità” dal momento che “l’Italia è un grande Paese”.

Per riuscirci, secondo il premier, bisogna insistere sull’inclusività: “il Paese arriva da un decennio di divari crescenti tra Nord e Sud, con un basso tasso di partecipazione femminile. Eliminare questi ostacoli non è un lusso ma una precondizione per lo sviluppo”. Prendersi più cura della famiglia un dovere perché “è stato fatto troppo poco, a causa delle risorse”. Tutto vero, aspettando i fatti.

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