Lettera aperta al direttore di The Lancet, la rivista scientifica più prestigiosa al mondo.
A firmare, più di 120 scienziati da tutto il mondo, critici verso lo studio pubblicato dalla rivista che, come è noto, ha spinto l’Oms a sospendere a livello globale tutti i test coinvolgenti l’idrossiclorochina nella cura dei pazienti da Coronavirus.
Il rapporto è stato compilato dal Brigham and Women’s Hospital Center for Advanced Heart Disease di Boston.
Pubblicato venerdì 22 maggio, è intitolato “L’idrossiclorochina con o senza antibiotico macrolide per il trattamento del Covid-19”.
Esso espone i potenziali rischi di morte e di problemi cardiaci relativi all’uso del medicinale antimalarico nei pazienti da Covid, apparentemente maggiori rispetto ai pazienti curati in altro modo.
Da qui la decisione di lunedì 25 maggio dell’Oms relativa alla sospensione.
Ma i 120 scienziati e ricercatori che si ribellano allo stop all’idrossiclorochina, ne contestano la metodologia ed hanno individuate almeno 10 punti critici, riguardanti le procedure standard e le formulazioni statistiche .
I dati di 15 mila pazienti che hanno ricevuto il trattamento con clorochina in combinazione o meno con antibiotici, sono stati comparati ai dati di 81.000 pazienti curati con altri metodi.
Secondo lo studio, i dati provengono da sei continenti.
Ma i firmatari contestano che non vengono specificati né i paesi da cui provengono, né tantomeno gli specifici ospedali.
Una procedura priva quindi del fact checking proprio di uno studio scientifico.
Ma non è tutto.
Giovedì 28 maggio l’edizione australiana del The Guardian rivelava che i dati presenti nel rapporto relativi al numero di morti non combaciano con i registri dei dipartimenti sanitari ufficiali.
Surgisphere, la compagnia che ha fornito i dati, è stata interpellata dalla testata australiana.
Il fondatore, Dr Sapan Desai, ha ammesso alcuni errori, ma ha affermato che questi non cambiano le conclusioni generali dello studio.
Una nota curiosa: fra i 120 firmatari della lettera, troviamo anche il prof Neil Ferguson, dell’Imperial College di Londra, i cui ammonimenti su un aumento esponenziale di morti in Gran Bretagna spinse il governo Johnson, in marzo, verso un lockdown più rigido.
Alla luce delle fallacie dello studio di The Lancet, rimane il fatto che quella sull’uso della clorochina assomiglia molto di più a una battaglia politica che ad un dibattito scientifico.
Il tema è controverso.
La piena efficacia del farmaco, sostenuto da Donald Trump, non è ancora stata defitivamente provata dalla comunità scientifica, nonostante molti riscontri positivi.
Dall’altra parte, un’approvazione definitiva comprometterebbe la soluzione dei vaccini come unica risposta possibile al Covid-19.
Leni Remedios
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