“Chiedo il prima possibile un congresso. Usiamo questa vecchia parola, o assemblea costituente o Stati generali del Movimento 5 Stelle, per costruire un’agenda politica e vedremo chi vincerà”. Lo ha detto Alessandro Di Battista, intervistato da Lucia Annunziata negli studi di “Mezz’ora in più”. Riguardo il sondaggio che vorrebbe il M5S al 30% con Giuseppe Conte leader, ha commentato: “Non sto facendo un paragone, ma vorrei ricordare i sondaggi che facevano su Mario Monti. Stiamo diventando una sondaggiocrazia. Ho fiducia in Conte e anzi ne approfitto per dirgli che non deve temere picconature da parte del sottoscritto. Ma se vuole guidare il M5S, si deve iscrivere al Movimento e al prossimo congresso, chiamiamolo così: deve farsi eleggere”.
“La deroga per consentire una nuova elezione dopo due mandati? – ha proseguito Di Battista – Io non ho mai sentito dai miei colleghi di voler cambiare questa regola. E non sarò certo io. Se qualcuno lo volesse fare lo dirà pubblicamente e si assumerà la responsabilità. L’impegno politico non è un lavoro per sempre”. La risposta di Beppe Grillo non si è fatta attendere: “Dopo i terrapiattisti e i gilet arancioni di Pappalardo, pensavo di aver visto tutto – ha scritto su twitter – Ma ecco l’assemblea costituente delle anime del Movimento. Ci sono persone che hanno il senso del tempo come nel film Il giorno della marmotta”.
Anche la controreplica di Alessandro Di Battista è stata affidata ai social: “Ho fatto proposte e preso posizioni chiare. Si può legittimamente non essere d’accordo. Lo si dica chiaramente spiegando il perché”. “Di ruoli e poltrone non mi interessa nulla – ha proseguito su Facebook – Vedo il Paese in difficoltà, le imprese in difficoltà, i giovani in difficoltà. L’ambiente in sofferenza. Sto solo lavorando, da cittadino, a proposte su proposte perché temo che coloro che hanno colpito la classe media, inquinato, corrotto e cementificato il nostro Paese stiano cercando di farlo ancora”. “Di Battista è uno innamorato del Movimento – ha commentato il senatore ex Cinque Stelle Gianluigi Paragone, in un’intervista concessa a Repubblica e Stampa – Anche oggi che Beppe Grillo gli ha detto chiaramente che quel Movimento delle origini è un falso, una finzione, Alessandro non farà nulla. Io invece adesso sono ancora più convinto che c’è uno spazio da prendersi e sono pronto a lanciare un partito contro il sistema e contro questa Europa”.