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"Cig? Inps disastro, come Blues Brothers con la colpa alle cavallette. Ora l'importante è che la cassa integrazione arrivi" 

“L’Inps è stato un disastro di proporzioni epocali” e “quando hanno dato la colpa agli hackers mi hanno ricordato i blues brothers con la colpa alle cavallette… hanno fallito” ma “ora l’importante è che la cassa integrazione arrivi”. Lo ha detto il leader di Iv Matteo Renzi stamattina durante un’intervista radiofonica. Comunque, ha aggiunto, “il vero elemento di novità sarà quando daremo i soldi agli imprenditori non per la cig ma per abbassare i contributi sul lavoro, se continuiamo a pagare la gente per stare si crea un meccanismo psicologico perverso. “

“I soldi ci sono e sono italiani, quelli dell’Europa devono ancora arrivare, però basta piangersi addosso bisogna spenderli, e sono d’accordo che l’INPS è stato un disastro di proporzioni epocali. Quando hanno fatto il click per il 600 euro il primo aprile, è andato in crash il sistema e hanno dato la colpa gli hacker, ma non ci si può inventare le scuse perchè hai fallito, lo dovevano dire. Non Stop News. Dopodichè, prosegue, “l’importante è che i soldi arrivino, però la cassa integrazione in sè non basta più. Il vero elemento di novità sarà quando invece che dare i soldi agli imprenditori per la cassa integrazione, daremo loro i soldi per la decontribuzione cioè per abbassare i costi del lavoro. In altri termini se noi continuiamo a pagare tutti per stare a casa si crea un meccanismo psicologico, di mancanza di fiducia, di non ripartenza che rischia di essere devastante. La Germania sta correndo più di noi, e con tutto il rispetto per la Merkel, anche noi siamo un grande paese e possiamo farcela”.

La senatrice di Leu Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, fa sapere invece tramite una nota stampa che il prolungamento della cassa integrazione è “un passo giusto e necessario che dimostra la volontà del governo e della maggioranza di non lasciare nessuno solo in balìa della crisi. Ora bisogna anche prolungare il blocco dei licenziamenti e stanziare i fondi per gli ammortizzatori sociali. Solo così potremo evitare in autunno una crisi sociale che altrimenti coinvolgerà buona parte della popolazione e inciderà negativamente su consumi e domanda, impedendo oltre tutto la ripresa. Non dobbiamo mai dimenticare pero’ che queste misure, pur necessarie e urgentissime, sono una risposta immediata all’emergenza ma non una strategia di ripresa che deve invece essere messa in campo il prima possibile – aggiunge -. La strada e’ segnata. E’ gia’ chiaramente indicata nel programma sul quale si fondano questa maggioranza e questo governo: bisogna imboccare con determinazione, convinzione e rapidita’ la strada di una profonda riconversione ecologica e di un diverso modello di sviluppo. Green Economy e Green New Deal non sono slogan ma le chiavi per affrontare la crisi e superare i limiti che pesavano sull’Italia da ben prima che arrivasse la crisi innescata dalla pandemia”, conclude De Petris.

Per il deputato della Lega Claudio Durigon “il governo sbandiera ai quattro venti la toppa ad un suo stesso errore. Nella passerella di villa Pamphili annuncia come una vittoria di aver anticipato le 4 settimane di CIG previste a settembre con un decreto d’urgenza quando è da tempo che andiamo dicendo che il calcolo delle 9 settimane del ministro Catalfo lasciava le aziende senza coperture. Nonostante questa toppa ribadiamo che rimangono ancora periodi scoperti e soprattutto tanta incertezza per aziende e lavoratori. Permane inoltre il vincolo di non licenziamento al 17 agosto e non legato all’ammortizzatore. Dopo mesi di ritardi e un milione di lavoratori senza un euro di CIG, Conte si è accorto che il sistema è “farraginoso”. Il tutto mentre Tridico camuffa i dati dei pagamenti sugli sr 41, e non sulle domande accettate. Abbiamo proposto un emendamento al Dl Rilancio che calcola le settimane di cassa per lavoratore anziché per azienda, ma temiamo che per Catalfo e Conte una proposta Lega sia off limits. Alla faccia della collaborazione, dei lavoratori e delle aziende”.

Per il presidente della Toscana Enrico Rossi “purtroppo l’Inps deve ancora pagare 120mila lavoratori, che aspettano la cassa integrazione scandalosamente da troppo tempo. Ma il governo, ieri, ha giustamente deciso di prorogare per altre 4 settimane la cassa integrazione e il premier Conte ha dichiarato di ‘non volere licenziamenti. Il governo ha già stanziato 25 miliardi per gli ammortizzatori sociali, che potrebbero non bastare – ricorda Rossi – A venire in soccorso all’Italia e ai lavoratori sarà quindi l’Unione europea che con il programma ‘Sure’ garantirà altri 20 miliardi aggiuntivi. Questa è l’Europa della solidarietà e del lavoro. È l’Europa che noi vogliamo”.

 

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