La settimana scorsa vi abbiamo lasciato con l’articolo che raccontava del Premio Internazionale di Letteratura 2020 ideato e finanziato dalla casa delle Culture del Mondo (Haus der Kulturen der Welt) e dalla Fondazione Elementarteilchen di Amburgo.
I libri sono pubblicati in Germania, in lingua tedesca ovviamente e non sappiamo se verranno mai pubblicati in Italia. In attesa di poter leggere prima o poi anche nella nostra lingua queste opere dalle origini tanto esotiche diamo uno sguardo ai titoli finalisti, ai loro autori e ai traduttori.
Oggi vi proponiamo „Was für ein Wunder“ dell’autore Haitiano James Noël che ci racconta l’amore ai tempi del terribile terremoto di Haiti, nel 2010.
James Noël
Nato nel 1978 a Hinche (Haiti) è diventato famoso per la poesia creola Bon nouvèl, tradotta in francese da Georges Castera e messa in musica da Wooly Saint-Louis Jean. Grazie a raccolte di poesia come Poèmes à double tranchant (2005), Le sang visible du vitrier (2009) o Le Pyromane adolescent (2013) Noël è oggi uno dei poeti contemporanei più importanti di Haiti. Nel 2018 l’editore Litradukt ha pubblicato una selezione delle sue poesie più belle e ora il romanzo Was für ein Wunder.
Il Romanzo:
Si tratta del primo romanzo dell’autore, pubblicato nel 2010 e ambientato subito dopo il terremoto nel suo paese. Port-au-Prince, 12 gennaio 2010, la devastante giornata del terremoto ad Haiti costato 300.000 vite e un danno materiale non quantificabile. Dopo pochi mesi la seconda catastrofe: il colera, portato dagli aiuti umanitari, provoca altre decine di migliaia di vittime. Infine, nel 2017 il ciclone: l’uragano Matthew provoca devastazione e morti. L’ultimo soffio alla fioca candela che teneva ancora viva l’anima del paese. L’autore dipinge con immagini poetiche la bellezza del suo paese, la forza d’animo delle persone che si trovano a sfidare la miseria, la mancanza di acqua e di cibo. In questo panorama si inseriscono le incredibili lotte fra gli aiuti umanitari: le ONG governative sono in competizione fra loro e Noël racconta con amara ironia:” Le ONG spuntavano ovunque come funghi. E tutto lo stormo di uccelli che volava fin qui aveva bisogno di un nido: un tetto ben solido sulla testa […]. Il prezzo degli immobili salì velocemente alle stelle”.
Il sopravvissuto Bernard incontra Amore, una napoletana che da sei mesi lavora per una ONG e diventano amanti. Una strana felicità fra tanta miseria. In pochi capitoli impariamo molto di quella vita: alcuni sopravvissuti raccontano le loro storie a uno psicologo, forse per superare il trauma. Quello che in tutto il testo emerge è la forza d’animo degli abitanti, come scrive anche l’autore: ”Nonostante tutto sono convinto che qui la speranza sia enorme”.
Questo romanzo poetico e ironico sull’amore e sul sesso, sulla confusione e la follia e gli aspetti più assurdi relativi agli aiuti internazionali regala un linguaggio sostenuto da un ritmo creativo e quasi magico.
La traduttrice:
Rike Bolte, PhD in letteratura, insegna letterature e culture latinoamericane, spagnole e francofone. È co-fondatrice del festival di poesia Latinale e organizza seminari di traduzione. Tra gli autori tradotti: Nora Gomringer, Lina Meruane, Francisco Umbral e Angélica Gorodischer. Nella sua introduzione a Was für ein Wunder la traduttrice fornisce importanti informazioni sul testo e sulle difficoltà di questa traduzione. Difficoltà che Rike Bolte ha risolto in modo eccellente.
Se qualcuno fra i lettori volesse approfondire e progettasse un viaggetto a Berlino l’autore presenterà in agosto il libro in conversazione con Cornelius Wüllenkemper (FAZ).
QUANDO: martedì, 25 agosto 2020 alla Literaturhaus di Berlino, Fasanenstraße 23, 10719 Berlin
Claudia Crivellaro