Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha tenuto un’informativa in Parlamento in vista della riunione del Consiglio europeo
Un appello alla “coesione” per non perdere la sfida cruciale in Europa e sul futuro del Paese. A rivolgerlo in parlamento è il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in occasione dell’informativa prima alla Camera e poi al Senato, in vista della videoconferenza dei membri del Consiglio Ue di venerdì. Parole, tuttavia, che sembrano cadere nel vuoto: Fratelli d’Italia neanche si presenta in Aula, la Lega ascolta il premier e poi lascia l’emiciclo dopo l’intervento del capogruppo Molinari a Montecitorio e del leader Matteo Salvini al Senato. E il centrodestra torna a dividersi sul fronte Ue, con Forza Italia che invece sceglie di essere presente e resta nei suoi banchi. Atteggiamento “responsabile” che incasserà le lodi delle forze di maggioranza. La protesta messa in atto da FdI e Lega è dettata dal mancato voto sulle risoluzioni: anzichè rendere comunicazioni in Aula, infatti, Conte ha svolto una informativa che, appunto, non prevede il successivo voto. Scelta – giustificata da maggioranza e governo con il fatto che venerdì il Consiglio Ue sarà solo una “riunione informale” – che fa infuriare il centrodestra, questa volta compatto nel criticare “l’ennesima fuga di Conte”, che scappa “perchè ha paura del voto viste le divisioni interne alla maggioranza sul Mes”, con Pd, Italia viva e Leu pronti a dire si’ ai 37 miliardi per le spese sanitarie e i 5 stelle che restano contrari.
Per la verità il Mes divide anche il centrodestra, con Forza Italia che spinge affinchè l’Italia dica sì al Fondo, e FdI e Lega pronti alle barricate. Conte parla in Aula per una ventina di minuti, assicura che IL Parlamento si esprimerà con un voto a luglio, “prima del successivo Consiglio europeo”, quando sarà pronto il Quadro finanziario pluriennale. Ma proprio in vista di quell’appuntamento, poichè “la posta in gioco sul piano europeo è la tenuta delle economie e della coesione sociale dell’Unione”, questo “è il momento in cui deve prevalere la massima unità europea”. Allo stesso tempo, sottolinea Conte, “è il momento di agire con spirito di piena coesione anche sul piano nazionale”. Insomma, per il premier bisogna essere “uniti in Europa” e “coesi in Italia”, auspicando che questo “spirito di coesione caratterizzi anche IL dibattito politico italiano, in questa fase cruciale per la futura generazione dell’Unione europea”.
Ma le opposizioni tirano dritto e accusano governo e presidente del Consiglio di pensare solo alle “passerelle in villa”, puntando il dito contro gli Stati generali, snobbati dal centrodestra. Al contrario, la maggioranza compatta si schiera al fianco del premier: “Vada avanti, siamo con lei”, dicono quasi in coro Matteo Renzi (il quale riconosce a Conte che “molti impegni presi stanno diventando realtà”), Pd, M5s e Leu. Di tutt’altro tenore gli interventi del centrodestra: “Quest’Aula è diventata ormai una sorta di palcoscenico per il one man show del presidente Conte, ormai la diretta televisiva viene utilizzata per accontentare l’ego del presidente Conte”, afferma il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari. Molto duro l’intervento di Salvini al Senato, che snocciola una serie di proposte della Lega, a fronte delle decisioni assunte dal governo, e incalza Conte: “Se non e’ in grado almeno copi Francia e Germania”.
Quanto all’Europa, “i soldi servono subito, se arrivano nel 2021 non serviranno a un accidente”. Per poi concludere: “Buon lavoro presidente del Consiglio e torni ai suoi aperitivi in villa”. FdI sceglie di non partecipare proprio all’informativa, e non si presenta in Aula (nè alla Camera, nè successivamente al Senato), perchè di fronte “all’imbarazzante saga delle ipocrisie rispondiamo lasciando solo Conte con le sue chiacchiere”, spiega il capogruppo Francesco Lollobrigida. E Giorgia Meloni aggiunge: “La maggioranza scappa dal voto in Parlamento per non dare a Conte un mandato chiaro durante il Consiglio europeo. Vogliono fare il gioco delle tre carte per non assumersi la responsabilità delle loro scelte”. Pur restando in Aula, non usa certo toni morbidi Forza Italia: “il Paese ha bisogno di chiarezza e trasparenza non di passerelle, di veline di Casalino e di Istituto luce, il paese ha bisogno di democrazia parlamentare e di condivisione”, attacca Renato Brunetta. “Lei ha paura del voto del Parlamento perchè sono troppi i dossier che dividono la maggioranza, dal Mes alle infrastrutture”, incalza Anna Maria Bernini, che di fronte alla nuova richiesta di collaborazione, replica: “Bisogna essere in due a ballare il tango”.