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Parlamento

Camera. Sgarbi esagera in Aula e viene espulso. Portato via di peso urla: "fascisti" [video]

Allo stenografico dell’aula mancano solo i particolari più indecorosi. Se cioè Vittorio Sgarbi nel rivolgersi a due colleghe deputate abbia usato, come riferiscono i parlamentari che l’hanno ascoltato espressioni del tipo: “Sai fare solo p…”. “P…ara”. “Tr..”. Il resto, e cioè una cronaca da ordinaria follia a Montecitorio, è invece certo e asseverato: lo si ritrova vergato nero su bianco nel brogliaccio che traduce e consegna alla storia il racconto di quella che dovrebbe – dovrebbe – essere l’aula più rappresentativa del dibattito pubblico in Italia.

“Indecente e indegno il comportamento sessista del deputato Sgarbi quest’oggi in Aula. Ho dato mandato ai questori di aprire un’istruttoria per prendere gli opportuni provvedimenti”, mette a verbale il presidente della Camera Roberto Fico al termine della gazzarra. I fatti. Quando manca una manciata di minuti alle 14, nel corso delle dichiarazioni di voto sul dl giustizia, Sgarbi dopo aver tuonato contro la “criminalità di magistrati che fanno l’opposto del loro lavoro, peggio di criminali”, ricorda le parole di Cossiga contro l’Anm “definita un’associazione mafiosa”.

Giusy Bartolozzi di Forza Italia, che oltre a essere deputato di Forza Italia è magistrato della corte d’appello di Roma, interviene per esprimere il personale sdegno “da servitore dello Stato, da cittadino e da ultimo da politico”. “Sentire le parole dell’onorevole Sgarbi per cui che la magistratura tutta è mafiosa mi fa inorridire”.

Sgarbi a quel punto si inalbera e comincia a inveire contro la collega e contro la presidenza, retta in quel momento dalla vicepresidente Mara Carfagna. Lo stenografico della Camera recita: “Il deputato Sgarbi rivolge ripetuti insulti all’indirizzo della deputata Bartolozzi e della Presidenza”. Prende la parola Michele Bordo, del Pd, per condannare le parole contro i giudici. “Ma vaffanculo!”, commenta Sgarbi. La presidente Mara Carfagna è irremovibile. “No, onorevole Sgarbi, lei non può continuare a pronunciare parolacce in quest’Aula. Allora, le chiedo di allontanarsi dall’Aula e chiedo agli assistenti parlamentari la cortesia di eseguire gli ordini della Presidenza”. Applausi, riporta lo stenografico. “Me ne vado da solo!”, risponde Sgarbi mentre Emanuele Fiano rammenta che Sgarbi “ha detto appunto ‘vaffanculo’!”. E Carfagna: “Lo ha detto anche a me…”. A questo punto, scrive ancora il brogliaccio della seduta d’aula, “gli assistenti parlamentari ottemperano all’invito della Presidente. Portano il deputato Sgarbi di peso fuori dall’Aula”.

Mentre lascia l’emiciclo preso in consegna dai commessi che lo sollevano dal banco e lo portano di peso lungo le scale quindi in Transatlantico e poi di li’ fino al giardino, ha un ultimo improperio contro la presidente: “Sei una fascista! Fascista!”, le grida.


 

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