Il 1° luglio scorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il tanto atteso decreto interministeriale n. 71 del 2020, contenente il “Regolamento recante l’erogazione di misure di sostegno agli orfani di crimini domestici e di reati di genere e alle famiglie affidatarie”, che entrerà in vigore il 16 luglio prossimo.
Il regolamento, che ha subito un ritardo a causa dell’emergenza Covid-19, detta disposizioni circa l’erogazione di misure di sostegno in favore degli orfani per crimini domestici e di genere e delle famiglie affidatarie di tali orfani se minorenni. In tal modo, vengono finalmente definiti i criteri ele modalità di ripartizione del Fondo per le vittime di femminicidio, rendendo così disponibili, complessivamente, 14,5 milioni di euro per il 2020 e 12 milioni per ogni anno dal 2021 al 2024, allo scopo di far fronte alle spese relative al diritto allo studio, all’orientamento, formazione, inserimento nel mondo del lavoro e alle spese mediche e assistenziali.
Il supporto economico da parte dello Stato in favore delle vittime secondarie del femminicidio, i figli, che la letteratura scientifica chiama “orfani speciali”, è di fondamentale importanza per offrire loro il necessario sostegno affettivo, educativo, professionale e psicologico. Questi ragazzi e ragazze, infatti, vengono a trovarsi in una situazione drammatica, in quanto, oltre ad aver assistito alla violenza, hanno perso nello stesso momento entrambi i genitori, la madre, che viene uccisa, e il padre, che viene processato e sottoposto a misure preventive e/o coercitive.
Per lungo tempo essi sono rimasti privi di tutela. La cronaca ne parla, se ne parla, solo a ridosso del verificarsi del femminicidio e solo come vittime collaterali e indirette.
L’Italia, solo a partire dal 2016 – dapprima con legge 122/2016 (che ha recepito la direttiva UE 80/2004), successivamente con legge 205/2017 (legge di bilancio 2018), poi con legge 4/2018, e di recente con le leggi 145/2018 (legge di bilancio 2019) e 69/2019 (cd Codice Rosso) – l’istanza di tutela degli orfani per crimini domestici ha avuto un importante sviluppo normativo, con l’istituzione del “Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell’usura e dei reati intenzionali violenti, nonché agli orfani per crimini domestici” (in origine, “Fondo di solidarietà per le vittime di reati di tipo mafioso, richieste estorsive e usura”), che è stato nel tempo incrementato.
Silvia D’Oro