Intervistato dall’Huffington Post, Nicola Grauso, noto imprenditore dell’editoria e pioniere del web che investì su Internet quando ancora nessuno immaginava che un giorno il computer sarebbe stato in ogni casa, ha parlato della rivoluzione del telelavoro che la necessità da sicurezza per il Coronavirus ha stimolato. Ne riportiamo alcuni stralci.
″Il lavoro a distanza per tutti sarebbe arrivato forse entro 50 anni. Il Covid ha accelerato questo processo – dichiara Grauso – ma c’è sempre chi cerca di fermare il futuro. Mi sembra di rivivere il tempo in cui parlavo con i sindacati per introdurre le nuove tecnologie nei giornali, quando ancora c’era la Linotype. Dicevo: “Se gli indiani quando arrivò la ferrovia nel far west fossero saliti sui treni, invece di attaccarli lanciandogli contro le frecce, oggi in America ci sarebbero loro”. Io ero la persona che annunciava che cosa stava succedendo, ma mi ostacolavano come fossi stato io la causa del cambiamento. E pensando di riuscire a fermare me, supponevano che avrebbero fermato il progresso”.
“Ci sarà una prima fase che comporterà uno svuotamento degli uffici, degli immobili commerciali ai piani terra, anche per effetto di Amazon, di Alibaba e di tutti gli altri siti di e-commerce. E assisteremo a delle catastrofi. Il sistema economico mondiale nel suo complesso se ne avvantaggerà, ma all’interno di questo sistema è evidente che ci sarà chi salirà e chi crollerà. Il fenomeno dei nomadi digitali diventerà una realtà per molti. Ci sarà chi vive e lavora tre mesi a Roma, per poi spostarsi magari in co-sharing ad Asmara, o in Sardegna. E poi immagino che ci saranno molte persone che torneranno a vivere in campagna, lungo il mare, sulle montagne, nei deserti e nelle foreste. Molti diventeranno autosufficienti quanto alla produzione dell’energia loro necessaria. La fusione fredda di Fleischmann e Pons, tanto derisa, diventerà una realtà. La tecnica di visualizzazione delle immagini tramite gli ologrammi consentirà un realismo sempre maggiore nella visualizzazione di oggetti o persone lontane. Le applicazioni delle scoperte attuali e future sui neutrini e sulla loro proprietà di attraversare la materia per milioni di chilometri ed essere fermati solo dai cristalli e gli sviluppi dei nanorobot creeranno opportunità oggi inimmaginabili”.
Dimenticheremo la realtà a cui siamo abituati?
“Già lo teorizzava Alvin Toffler, in un libro del 1980 che si chiama “La terza ondata”, dove descriveva il passaggio e il ritorno all’era agricola. Chi vivrà in campagna sarà autonomo dal punto di vista energetico, con sistemi di pannelli solari o di alimentatori a vento, avranno l’orto, gli animali. Poi ci sarà chi si muoverà con tutta la famiglia. Per questo credo che meriti un discorso a parte la scuola. Con un tablet del costo industriale di meno di 50 euro, anche la didattica sarà a distanza. La scuola tradizionale resterà solo in minima parte. Chi vorrà potrà viaggiare e studiare a distanza. Un incredibile vantaggio per tutti, tranne ovviamente per chi stampa o trasporta libri, che subirà inevitabilmente un contraccolpo negativo”.
L’accelerazione che c’è stata nel digitale sta portando le grandi multinazionali americane, come Facebook, Google, Apple, Amazon, a ristrutturare la propria attività. Vogliono entrare in questo nuovo mondo. E dettare le regole.
“Questi colossi assumeranno un potere che li porterà a sovrapporsi ai ruoli degli Stati, o comunque ad affiancarli. Cambieranno tutti i paradigmi, tutti i modelli. L’Italia per esempio diventerà sempre più solo un concetto geografico e sempre meno un concetto economico. Un processo, peraltro, già iniziato con l’adesione all’Europa”.
L’amministrazione Clinton negli anni Novanta ha scelto di regolamentare internet soltanto in un secondo momento. Si è detto iniziamo a giocare poi decidiamo. Così Google, Facebook Twitter, Microsoft, Apple, Amazon e le varie aziende digitali dettano le regole. Riusciranno gli Stati ad arrestare questo processo?
“Internet è un elemento autoregolante, l’ho detto fin dal primo giorno nel 1993. L’Europa, le leggi, non arresteranno mai queste grandi aziende. Impossibile fermarle e regolarle. Amazon, per esempio, ha già un potere tale che in futuro deciderà più dei i Governi nel campo della distribuzione ma anche della produzione dei beni”.