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Palamara. I legali chiedono rettifica a Giannini: “Notizie non vere, date scontate ipotesi ancora al vaglio”

I legali del magistrato Palamara, a seguito della pubblicazione in data 26 luglio 2020 di un editoriale dal titolo “Una nuova questione morale” hanno inviato una richiesta di rettifica al direttore  Massimo Giannini.

I legali si lamentano come nonostante l’autorevolezza della firma, l’articolo abbia confuso moralismo e moralità riferendo notizie non vere riguardanti il dott. Palamara e dando per scontate ipotesi che sono ancora al vaglio degli inquirenti.

In particolare hanno ritenuto destituiti di ogni fondamento i seguenti passaggi del citato brano giornalistico: “ci paralizza di nuovo un ultimo scandalo, stavolta quello di Luca Palamara e del suk delle nomine nel CSM e nelle Procure …, sentenze pilotate in cambio di scooter di marca e di vacanze di lusso“. 

Sul punto i legali lamentano che Massimo Giannini abbia omesso di riportare nell’articolo le seguenti fondamentali informazioni e precisamente che: a) il dott. Luca Palamara nella sua qualità di componente del Consiglio Superiore della Magistratura non era in grado di pilotare alcuna sentenza, di competenza invece dei giudici titolari dei processi e non menzionati nell’articolo in questione, essendo la sua funzione limitata allo svolgimento dei compiti indicati nell’art.105 della Costituzione;

b) il dott. Luca Palamara non ha mai ricevuto scooter di marca in cambio di asserite e fantomatiche sentenze, non avendo mai avuto proprietà di tali mezzi di trasporto;

c) il dott. Luca Palamara non ha mai “barattato” vacanze di lusso in cambio di asserite e fantomatiche sentenze di separazione di cui nessuna indicazione viene data nell’articolo in questione.

Sgomenta l’ordinaria mediocrità dei traffici: spartizione di poltrone e partite in tribuna d’onore. Anche in questo caso i legali di Palamara lamentano che il direttore de “La Stampa” muovendo dalla premessa di dimostrare che il “baco è più incistato di quel che crediamo” ha omesso però di riportare nell’articolo delle fondamentali informazioni. In particolare con riferimento alla “spartizione delle poltrone” ha indotto il lettore a ritenere che le modalità deprecabili siano solo del mondo della magistratura omettendo ad esempio di considerare le modalità di effettuazione delle nomine negli altri settori della pubblica amministrazione, nelle aziende di Stato e nelle testate giornalistiche. Si può legittimamente criticare il sistema di selezione di cui ha fatto parte il dott. Palamara e asserire che esistono modi migliori e più efficaci per raggiungere l’obiettivo di dare ai vari settori le menti migliori per ruoli apicali ma è pura demagogia scagliarsi tout court contro il potere e contro una sola persona; con riferimento alle partite in tribuna d’onore ha invece indotto il lettore a ritenere che la presenza di un magistrato ad una partita di calcio sia sinonimo di mediocrità e di baratto omettendo però di indicare tra gli altri anche i nominativi dei giornalisti beneficiari dei biglietti omaggio e presenti nella ‘Tribuna autorità’ in occasione delle partite della A.S.Roma.

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