È morta Franca Valeri, la signora dello spettacolo aveva compiuto 100 anni lo scorso 31 luglio. L’attrice si è spenta questa mattina nella sua casa di Roma intorno alle 7.40, circondata dall’affetto della famiglia.
Non è facile riassumere 100 anni di vita di questa donna straordinaria, dotata di ironia, classe, comicità, intelligenza e ed eleganza. Franca Valeri è stata attrice di teatro e cinema, autrice, conduttrice di radio e tv, regista. Tutte caratteristiche che ne fanno una delle attrici più eclettiche ed interessanti dello spettacolo italiano dal secondo dopoguerra ad oggi. Era anche una grande appassionata dell’Opera e della musica. Fu anche amica di Maria Callas. E la passione per l’Opera la porterà ad occuparsi di regie nel corso degli anni 80 e primi del 90 con il compagno Maurizio Rinaldi, direttore d’orchestra. Secondogenita di Luigi Norsa e Cecilia Valagotti, una famiglia borghese, Franca Valeri era di origine ebrea per parte di padre mentre la mamma era cattolica e fu vittima delle leggi razziali. Un periodo quello che più volte l’attrice ebbe modo di descrivere come “il più brutto” della sua vita ricordando quando vide piangere suo padre, e fu costretta, mentre lui e suo fratello fuggirono in Svizzera e lei restava a Milano con la mamma, a lasciare il liceo Parini, il teatro e quindi, per salvarsi dai nazisti, a nascondersi e a adottare il cognome cattolico di sua madre, Pernetta. E il legame profondo con l’ebraismo, Franca Valeri lo testimoniava con la stella di David che portava orgogliosamente al collo.
La sua prima volta a teatro è stata nel ’47 nei panni di Lea Leibowitz, un’ebrea innamorata del rabbino in uno spettacolo scritto e diretto da Alessandro Fersen. E venti anni fa, accanto a Urbano Barberini ha interpretato una esemplare yiddish mame in ‘Possesso’ tratto da un testo di Abraham B. Yehoshua mai rappresentato prima di allora. Franca Valeri ha trascorso l’infanzia tra Milano e Riccione, Venezia e la Svizzera dove si recava per le vacanze estive. Fu studente del Liceo classico Giuseppe Parini, dove frequentava la sezione C che risultava essere l’unica di lingua inglese. E’ stata compagna di classe di Silvana Mauri, futura moglie di Ottiero Ottieri e nipote di Valentino Bompiani, che a Milano aveva fondato la casa editrice Bompiani ed e”stata amica di Camilla Cederna, durante la seconda guerra mondiale, Lodovico Belgiojoso, Gian Luigi Banfi, Ernesto Rogers, Aure’l Peressutti e di altri intellettuali milanesi. La sua carriera ebbe inizio con le caricature gia’ prima della guerra, durante l’adolescenza, in compagnia di alcune amiche. Fu quello il periodo in cui nacque la famosa “signorina snob”, “Cesira la manicure”, personaggi che prendevano in giro la borghesia milanese, e la nota “Signora Cecioni”, una romana popolana, sempre al telefono con mamma’. Dopo l’inizio con il personaggio di Lea Lebowitz, entra a far parte della compagnia del Teatro dei Gobbi, dove esordirà nel 1949. Il nome Franca Valeri viene scelto nei primi anni cinquanta e a suggerirlo fu l’amica Silvana Mauri.
Durante gli anni cinquanta, la Valeri esordisce al cinema con Federico Fellini, il primo film al quale prende parte è infatti Luci del varietà, dove interpreta la piccola parte della coreografa ungherese che allestisce un balletto surreale nel nuovo spettacolo di Checco Dalmonte (Peppino De Filippo). Seguira’ una lunga serie di commedie, spesso al fianco di Alberto Sordi o di Totó, tra cui Totó a colori (1952), Piccola posta (1955), Il segno di Venere (1955), Il bigamo (1956), Arrangiatevi! (1959), Il vedovo (1959). Nel 1950, a Parigi conosce Colette Rosselli e Indro Montanelli e nasce la collaborazione tra la Valeri e la Rosselli, che le portera’ a realizzare congiuntamente il libro, fortemente sostenuto dallo stesso Montanelli, Il diario della signorina snob, pubblicato nel 1951 dalla Mondadori. Negli anni sessanta viene diretta dal marito Vittorio Caprioli in alcune commedie a colori, di cui è anche coautrice della sceneggiatura: Leoni al sole (1961), Parigi o cara (1962) e Scusi, facciamo l’amore? (1968). In Tv, fu diretta da Antonello Falqui in trasmissioni come Le divine (1959), Studio Uno (1966) e Sabato sera (1967), gli ultimi due condotti da Mina e diretti da Antonello Falqui. Durante gli anni sessanta, Franca Valeri pubblica una serie di dischi nei quali vengono registrati i suoi personaggi femminili. Le ultime apparizioni cinematografiche di Franca Valeri sono da posizionare tra gli anni settanta e gli anni ottanta con Basta guardarla di Luciano Salce (1970), Ettore lo fusto (1972), Ultimo tango a Zagarol (1973), La signora gioca bene a scopa? (1974). Durante gli anni 70 ha partecipato a diversi sceneggiati Rai. Nel 1974 scrive e interpreta la miniserie in quattro puntate Si’, vendetta…, diretta da Mario Ferrero. Sempre nel 1974 Franca Valeri prende parte allo sceneggiato Nel mondo di Alice, diretto da Guido Stagnaro e interpretato da Milena Vukotic. Nel 1982 è nuovamente in TV nel varierà di Enzo Trapani “Due di tutto”. Nel 1993, dopo un’assenza di circa un decennio, riappare sugli schermi televisivi partecipando alla trasmissione Magazine 3, in onda su Raitre. Nel 1995 ritorna a recitare per la fiction, partecipando alla sit-com Norma e Felice” accanto al comico Gino Bramieri. Con Nino Manfredi, nel 1999, figura in alcuni episodi della serie televisiva Linda e il brigadiere. Nello stesso anno ritorna al varieta’, partecipando a La posta del cuore, in cui riporta in auge il personaggio della “Sora Cecioni”.
Nel 1999, partecipa ad Alcool, commedia sulla decadenza dell’alta borghesia diretta da Adriana Asti. Franca Valeri e’ stata autrice di commedie di successo, come “Lina e il cavaliere”, “Meno storie”, “Tosca e altre due” Nel 2000 ha preso parte alla miniserie TV “Come quando fuori piove” con la regia di Mario Monicelli. Nel dicembre 2010 ha pubblicato il libro autobiografico “Bugiarda no, reticente”, dove racconta i principali avvenimenti della sua esistenza. A gennaio 2011, eccola di nuovo sul palco del “Valle” di Roma, con due lavori, Non tutto è risolto e La vedova Socrate. Ed è storia recente, la collaborazione con Luciana Littizzetto da cui nasce il libro L’educazione delle fanciulle. Franca Valeri si era sposata con Vittorio Caprioli, attore e regista, il 16 gennaio 1960. E’ stata legata per dieci anni al direttore d’orchestra Maurizio Rinaldi. Viveva a Trevignano Romano in una villa sul Lago di Bracciano, che ha donato al WWF.