“Il tema della sicurezza sanitaria affrontata da Paolo Poletti, Presidente di Sicuritalia Security Solutions insieme ad Artemisia Lab, è estremamente attuale in relazione all’utilizzo sempre più quotidiano dell’alta tecnologia in odontoiatria diagnostica ed interventistica. La messa in sicurezza cibernetica dell’informazione sanitaria rappresenta uno dei capisaldi dell’odontoiatria moderna, attraverso la protezione delle reti, dei dati e della condivisione dei delle informazioni diagnostiche e terapeutiche tra gli operatori sanitari e lo stesso paziente al fine di migliorare gli standard qualitativi e di efficienza del sistema healthcare.
L’adozione delle più moderne tecnologie in odontoiatria finalizzate ad una rapida diagnosi e di conseguenza all’attuazione di una terapia personalizzata non può prescindere dalla protezione dei dati sensibili cosi come dalla condivisione del dato diagnostico o terapeutico al fine di poterlo esaminare a distanza o sui moderni dispositivi smartphone in tempo quasi reale. Abbiamo imparato dalla pandemia di Covid19, quanto sia importante rimanere in contatto telematico con il paziente attraverso la condivisione dell’informazione sanitaria, l’utilizzo di una cartella clinica elettronica, e l’accesso rapido agli esami diagnostici 2D (radiografia convenzionale) o 3D (Tomografia computerizzata e Risonanza magnetica nucleare) al fine di poter rispondere in real time alle sue esigenze e richieste di intervento.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) tutt’ora raccomanda una odontoiatria smart e intelligente ed invita a limitare l’afflusso simultaneo di pazienti negli studi odontoiatrici attraverso uno screening telefonico e/o telematico delle necessità terapeutiche del paziente. La telemedicina, intesa innanzitutto come una più moderna ed efficace comunicazione tra l’odontoiatra ed il paziente, riesce a gestire nell’ambito di un modello avanzato di triage digitale, una prescrizione terapeutica supportata da una accurata analisi digitale della situazione della dentatura del paziente.
Condivido pienamente la visione di Paolo Poletti sul ruolo della tecnologia 5G e della sicurezza cibernetica, che aumenteranno la possibilità per ogni medico di esaminare in tempo reale ed in modo sicuro, quello che sta accadendo ad un paziente che si trova a distanza e nel caso lo ritenga necessario, di intervenire tempestivamente.
L’utilizzo delle soluzioni offerte dai modelli di automazione proposti da Industria 4.0, rappresentano oggi non il futuro dell’odontoiatria bensì il presente di strutture sanitarie moderne che vogliono investire nella sicurezza a 360° e nella eccellenza della qualità delle cure. Inoltre, l’utilizzo dei sistemi di ‘Intelligenza Artificiale’, che analizzando un dato radiografico, come una semplice ortopanoramica, possano suggerire una rapida diagnosi al paziente e/o all’operatore (Big Data Analytics e Robotica Collaborativa) rappresentano una realtà operitiva nata per avvicinare il medico al paziente attraverso una comunicazione semplice di problematiche anche complesse. In questo modo l’odontoiatra potrà condividere con il paziente un protocollo operativo basato su dati reali e non solamente sul feedback telefonico, che in alcuni può portare a errate interpretazioni diagnostiche e di conseguenza di necessità terapeutica. Dobbiamo trarre un messaggio propositivo dalla brutta esperienza della pandemia Covid19, che ci ha permesso innanzitutto di analizzare ciò che ha funzionato e quello che è stato carente nell’attuale sistema sanitario pubblico e privato, al fine di ricostruire un sistema healthcare nazionale in cui la sanità pubblica e privata si integrano per evitare lockdown assistenziali o interminabili liste di attesa. Oggi abbiamo la possibilità di studiare l’anatomia radicolare di un dente in 3D al fine di rendere più rapido e mini-invasivo qualsiasi intervento terapeutico, cosi come è possibile navigare attraverso l’anatomia gengivale e ossea del paziente per poter inserire un impianto dentale senza alcuna incisione chirurgica, con la massima accuratezza ed in modo indolore e soprattutto eliminando quasi del tutto il rischio di complicanze. Tutto ciò non può prescindere dalla protezione moderna ed avanzata del dato informativo. La sicurezza cibernetica non può e non deve essere considerata un virtuosismo digitale di poche strutture sanitarie ma bensì un elemento fondamentale di una medicina e odontoiatria più vicina alle necessità del paziente.
A questo punto il sistema sanitario Italia ha bisogno di un ulteriore upgrade, l’utilizzo dell’High Tech per garantire l’utilizzo sicuro dell’informazione sanitaria, che permetterà di rendere il moderno sistema cura della salute più friendly per il paziente, ed al tempo stesso più efficiente per le strutture pubbliche e private con una ottimizzazione dei costi operativi e soprattutto della risorsa più importante, rappresentata dagli operatori sanitari altamente specializzati italiani che tutto il mondo ci invidia“.
A sostenerlo è Alessandro Pozzi, Professore associato del Goldstein Center for Esthetic and Implant Dentistry Dental College of Georgia, Augusta University, USA